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Il problema dei lettori all'estero

[…] La mia critica è che, per chi non conosce la storia della Sinistra Comunista "italiana", e per di più ha il problema della lingua, è difficile capire gli articoli della rivista e i documenti che fate circolare via Internet, con tutti i riferimenti alla vostra storia, ad altri testi, ecc. […].

 

È vero, i temi da noi trattati – nonostante teniamo il più possibile presente la necessità di scrivere per tutti i lettori – spesso necessitano di un retroterra, non tanto d'informazione sulla storia della Sinistra Comunista "italiana", quanto sul metodo con cui essa ha sempre affrontato i problemi, che è poi quello di Marx ed Engels applicato alle caratteristiche del capitalismo ultramaturo. Nella quasi ventennale serie delle Lettere ai compagni, benché il loro ambito di lettura fosse più ristretto di quello della rivista, i testi erano integrati con abbondanti note, ma in "n+1" decidemmo di eliminarle fin dal progetto, cercando piuttosto di aggiungere informazione all'interno del testo e, nel contempo, mantenerne fluente la lettura.

Alcuni lettori ci hanno detto che, una volta entrati in sintonia con gli argomenti e il linguaggio della rivista, ci s'impadronisce facilmente del contenuto e la lettura diventa scorrevole. In generale si possono approfondire i temi trattati sia sul nostro sito Internet (l'archivio è fornito di un potente motore interno di ricerca), che attraverso un considerevole numero di pubblicazioni cartacee. Ovviamente resta il problema delle diverse lingue, specie nella corrispondenza. È difficile, per la quantità e frequenza di quest'ultima, rispondere in modo selettivo. Perciò spesso i nostri messaggi sono inviati con gli allegati, gli articoli e i materiali vari originati dal nostro lavoro interno, così come sono, semilavorati e senza traduzione, oppure con le orrende traduzioni ottenute al computer. Questo comporta qualche problema di auto-organizzazione, ma non è detto che ciò sia sempre uno svantaggio.

(Doppia direzione pubblicata sulla rivista n° 14 - marzo/giugno 2004)

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    "Sul terreno scuola, stampa, propaganda, chiesa, ecc., fin che la classe lavoratrice sarà sfruttata la diffusione della ideologia borghese avrà sempre un immenso vantaggio sulla diffusione del socialismo scientifico. La partita sarà perduta per la rivoluzione fino a che non si fa assegnamento su forti masse che lottano, senza presupporre nemmeno per sogno che siano uscite dalla influenza culturale ed economica borghese, ma per la ineluttabile spinta del contrasto delle forze produttive materiali non ancora divenuto coscienza dei combattenti, e tanto meno poi scientifica cultura!" ("Danza di fantocci: dalla coscienza alla cultura", 1953)

    Ciò che conta, quindi, è il contrasto tra le forze produttive e i rapporti di produzione, che ad un certo momento fa muovere masse di milioni di persone, inizialmente in maniera caotica e poi sempre più sincronizzata fino alla polarizzazione di classe rappresentata dallo schema di rovesciamento della prassi ("Teoria e azione nella dottrina marxista", 1951).

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