79° incontro redazionale, 26-27 settembre 2020

L'incontro si terrà in teleconferenza con il seguente programma (la sequenza delle relazioni potrà variare):

- Il punto sulla crisi di accumulazione

Quelle da coronavirus erano tra le malattie più conosciute del mondo e sono state affrontate come se fossero nuove. Covid-19, micidiale al suo sorgere e instabile nel suo espandersi, ha in poco tempo provocato quasi 30 milioni di contagi e quasi un milione di morti. Non sono cifre apocalittiche come altre rilevate o stimate del passato, ma sono indice di un fenomeno che si manifesta entro la crisi di accumulazione del capitalismo, aggravando quest'ultima o facilitando la corsa a sfruttare opportunità che prima non si presentavano, come quella del lavoro a distanza. Detto questo, non riconosciamo al capitalismo la capacità di conoscere la sua stessa forma. Perciò l'attuale, composita crisi continuerà ad essere affrontata senza la possibilità di far valere un controllo soggettivo degli eventi.

- Lo stato Alieno

Quello hegeliano è il modello che utilizza la borghesia per spiegare lo stato, anche in società che erano molto distanti dal concetto moderno di controllo sociale. Nella nostra escursione sull'argomento, abbiamo affrontato il problema della funzione "stato" nella storia, ricorrendo anche a schemi dello spazio-tempo per sottolineare la continuità dei fenomeni proprio mentre si tratta la storia delle rivoluzioni che della continuità è la negazione. In realtà lo stato non è un fenomeno che si possa trattare incasellandolo come una forma definita, neanche se si usa l'accortezza di adattare tale forma a diversi modi di produzione. Lo stato è una funzione, nasce dal comunismo originario e muore nel comunismo sviluppato. Ma, come il partito, può essere inteso come organismo trascendente, che diventa altro (va oltre), per cui la sua "estinzione" va affrontata con i criteri della complessità, non con quelli di un'abolizione d'ufficio.

- La società del debito

Storicamente il debito pubblico ha rappresentato una potente leva dell'accumulazione e un elemento fondamentale per la formazione degli stati nazionali, provocando però il tracollo di quelle formazioni economiche e sociali che non erano in grado di sostenere l'impetuoso sviluppo delle forze produttive portato da un nuovo modo di produzione. Si trattava comunque di una crisi di crescita. Nella situazione odierna il grado di insufficiente valorizzazione del capitale e la sua conseguente aggressività speculativa determinano l'estensione di un generalizzato debito degli stati nazionali, ormai fuori controllo, e misurano l'impossibilità di riprodurre i rapporti sociali della presente forma sociale che va verso la propria dissoluzione.

- Prospettiva di lavoro

L'intera mattinata di domenica sarà dedicata alle domande e risposte eventualmente maturate in margine alla riunione.

 

L'incontro redazionale potrà essere seguito attraverso Skype. Per collegarsi, inviare la richiesta di contatto al nostro account (ennepiuuno) o scrivere una mail all'indirizzo mail3a. L'inizio delle relazioni è previsto per le ore 9.00 di sabato 26 settembre.

Rivista n°56, dicembre 2024

copertina n° 56

Editoriale: I limiti dell'… inviluppo / Articoli: Il gemello digitale - L'intelligenza al tempo dei Big Data - Donald Trump e il governo del mondo / Rassegna: Il grande malato d'Europa - Il vertice di Kazan - Difendono l'economia, preparano la guerra / Recensione: Ciò che sembrava un mezzo è diventato lo scopo / Doppia direzione: Il lavoro da svolgere oggi - Modo di produzione asiatico? - Un rinnovato interesse per la storia della Sinistra Comunista - Isolazionismo americano post-elettorale?

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Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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