Alla teleconferenza di martedì sera hanno partecipato 10 compagni.
La discussione è cominciata dall'analisi della disastrata situazione finanziaria di Cipro e delle manovre politico-economiche messe in moto per trovare una qualche soluzione. Le ultime news parlano di una tassa sui capitali oltre i 100 mila euro pari al 30% o perfino al 40%. Si tratta di un vero esproprio ai danni dei correntisti delle due principali banche cipriote, un brutto colpo per i miliardari russi che per anni si sono avvantaggiati dei regimi fiscali dell'isola. Al solito gli esperti lanciano folli dichiarazioni sulla santità del mercato, ma in realtà si varano pesantissimi e contraddittori interventi dello Stato per non lasciar affondare l'economia. Sebbene queste misure non risolvano la situazione generale, nell'immediato possono risultare efficaci per tranquillizzare la cosiddetta Troika. A Cipro ci sono 25 miliardi di dollari russi, ma la paura potrebbe far spostare i soldi dai conti correnti ai buoni del tesoro. E la preoccupazione di contagio è fondata: trapelano già notizie che indicano la Slovenia come prossima interessata (dove buona parte dei depositi proviene dal nord-est italiano), si vocifera del Lussemburgo e anche dell'Italia.
Alla riunione via Skype si è naturalmente commentata quella del 51° Incontro redazionale di "n+1" , aperto ai lettori, (Sharing Hotel, Torino, 15-16-17 marzo 2013). In base alle prenotazioni, si è ricordato che erano presenti 52 compagni, mentre altri 5 erano collegati via Internet. Tutto si è svolto in un ambiente sereno e conviviale. Le relazioni, al solito per argomenti concatenati, hanno suscitato interesse, mostrando intorno al nostro lavoro persiste immutata e anzi rafforzata quell'attenzione che dura da più di trent'anni, anche se in un ambiente quantitativamente limitato. I semilavorati che presentiamo di volta in volta sono in elaborazione continua e integrati anche dopo la stampa sul nostro periodico o sul sito internet. Tra l'altro la nostra corrente ha sempre utilizzato il lavoro collettivo con il metodo che oggi è ampiamente alla base di Wikipedia e che ebbe un precedente storico illustre in Alessandro Dumas. Il laboratorio da cui uscivano i "suoi" romanzi era composto da una decina di autori che coordinavano e fondevano le loro conoscenze per il risultato finale. Essi si chiamavano fra di loro, scherzosamente, "negri", appellativo ripreso fin dall'immediato dopoguerra dai nostri vecchi compagni.
Editoriale: Non potete fermarvi
Articoli: Evoluzione extra biologica - Transizione di fase. Prove generali di guerra
Rassegna: Presa d'atto - Il capitalismo è morto
Recensione: Dallo sciopero, alla rivolta, alla Comune - Guerra civile negli USA, ma non quella vera
Doppia direzione: Il programma immediato non ammette mediazioni
Libertà
Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.
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