58° incontro redazionale, 20-21-22 febbraio 2015 Torino

L'incontro si svolgerà presso l'Hotel Sharing di Torino con il seguente programma:

- Presentazione programma lavori
Panoramica sulla situazione economica, politica e sociale in Italia; continua il congelamento dei fattori della produzione; riflessi sulla situazione sociale; la guerra civile in Ucraina e i suoi sponsor; il ricatto greco; l'espansione internazionale del cosiddetto Stato Islamico; la bomba asiatica (due miliardi e mezzo di nuovi consumatori?).

Relazioni sui temi:

- Il programma immediato della rivoluzione proletaria e le trasformazioni nel campo dell'informazione, dello spettacolo e dello sport.
Ultimo punto della "serie di Forlì", cioè dell'analisi sui fondamentali provvedimenti che è possibile realizzare immediatamente, non appena risolta la questione del potere. Nell'epoca della comunicazione e delle reti, è particolarmente importante ed agevole dimostrare come la situazione sia talmente maturata rispetto all'ultimo tentativo rivoluzionario (Russia 1917) che effettivamente tende a cadere ogni prospettiva di coercizione per decreto e si pone il problema storico della "semplice liberazione" di forza produttiva sociale sufficientemente evoluta (le reti e il loro linguaggio sono mezzi di produzione, dato che veicolano soprattutto informazione, conoscenza, organizzazione).

- La violenta nascita ed espansione di uno Stato Islamico sovranazionale è conseguenza diretta del clima di "guerra infinita" che Washington ha teorizzato per contrastare la perdita di controllo del sistema imperialistico su sé stesso.
La cosiddetta guerra infinita, la sua teorizzazione e l'adozione di una dottrina militare conseguente è determinata da importanti ed irreversibili fenomeni di disgregazione dell'ordine imperialistico: la tendenza al collasso degli stati nazionali, specie quelli nati dalle divisioni imposte dal colonialismo europeo; la difficoltà crescente di difendere interessi particolari, statali o privati; l'impossibilità di porre fine al caos che ne deriva attraverso gli strumenti classici della politica. In tale contesto, la nascita dello stato islamico, sorto dalla disgregazione di Iraq e Siria, presenta caratteri di notevole importanza. Questa nuova entità, lungi dal rappresentare un "ritorno al Medioevo" come pretenderebbero le sollecite partigianerie subito unite in un fronte bellicoso, utilizza tutte le categorie del moderno capitalismo, comprese quelle del terrore e della propaganda, della "pulizia etnica" e della guerra di movimento, della finanza e della milizia politica fortemente ideologizzata. Lo Stato Islamico, inoltre, in antitesi al fallimento delle politiche sociali degli stati che considera nemici, dispiega non solo un controllo effettivo del territorio ma anche funzioni di assistenza sociale mutuate dalla tradizione coranica, in grado di affrontare effettivamente i problemi materiali delle popolazioni.

- Riprendiamo uno studio del 1924 sul movimento dannunziano per capire la funzione delle mezze-classi che, nei periodi rivoluzionari, oscillano fra conservazione e cambiamento.
Nel periodo che va dalla fine della guerra al consolidamento dello stato fascista, si collocano storicamente fenomeni ambigui come l'impresa di Fiume o il rapporto fra d'Annunzio e Mussolini; come la radicaleggiante Carta del Carnaro o la Federazione nazionale dei legionari fiumani. Fenomeni che furono tutti contemporanei all'esplosione della politica "attivista", rappresentata dall'arditismo, dal fascismo sansepolcrista e persino dalle correnti artistiche come il futurismo. In quel periodo, non solo in Italia, enormi masse di uomini si mobilitarono a favore del cambiamento e, rivelandosi inadeguata la prassi del riformismo socialista, infine appoggiarono chi questo cambiamento mostrava di rappresentare. Non a caso la nostra corrente storica definì le varie forme di fascismo "dialettiche realizzazioni delle istanze riformiste". Il movimento dannunziano, in bilico fra conservazione e cambiamento, avrebbe forse potuto avere una funzione "sostitutiva" rispetto al fascismo e sbilanciare gli equilibri sociali esistenti. Infatti, se la massa piccolo-borghese uscita dalla guerra si era schierata dalla parte della grande borghesia, al suo interno il movimento dannunziano aveva tentato controcorrente un sincretismo interclassista. Il proletariato era ancora una forza storica con grande capacità attrattiva, per cui alcune frange piccolo-borghesi si erano mescolate con quelle che consideravano "forze del lavoro". Le nostre riflessioni prendono spunto da un lungo articolo di Amadeo Bordiga apparso su "Prometeo", nn. 1 e 2 del 1924.

- Domande e integrazioni sui rapporti della giornata precedente; lavori in corso.
Resoconti sulle varie attività generali e locali.

 

L'incontro redazionale potrà essere seguito anche attraverso Skype. Chi volesse collegarsi deve inviare la richiesta di contatto al nostro account Skype ennepiuuno. Skype supporta max 25 collegati, pertanto accetteremo le prime 25 richieste di contatto che arriveranno all'account a partire da giovedì 19 febbraio.
L'inizio delle relazioni è previsto per le ore 9.00 di sabato 21 febbraio.

 Leggi il resoconto dell'incontro

Rivista n°54, dicembre 2023

copertina n° 54

Editoriale: Reset

Articoli: La rivoluzione anti-entropica
La guerra è già mondiale

Rassegna: Polarizzazione sociale in Francia
Il picco dell'immobiliare cinese

Terra di confine: Macchine che addestrano sè stesse

Recensione: Tendenza #antiwork

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Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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