82° incontro redazionale, 19-20 giugno 2021

L'incontro si terrà in teleconferenza con il seguente programma (la sequenza delle relazioni potrà variare):

- Wargame

Riunione un po' speciale dedicata al 50° numero della rivista che uscirà quest'anno.

Abbiamo parlato spesso di modelli "riduzionistici" della realtà, modelli che ci permettono di conoscere la struttura profonda dei fenomeni naturali che vogliamo o dobbiamo analizzare. Abbiamo visto che maggiore è il grado di astrazione di questi modelli, maggiore è la loro capacità di descrivere realtà diverse a partire da invarianze formali. Questa capacità si è rafforzata con l'impiego dei computer, che ci permettono di simulare situazioni un tempo non riproducibili. Un classico modello di realtà portata a un grado di astrazione difficilmente superabile è il gioco degli scacchi: con pochi elementi vagamente riferibili a una scena di guerra si ottiene un numero di mosse apparentemente infinito su di un "campo di battaglia" di sole 64 caselle. Nulla ci impedisce di costruire uno scenario diverso. Alcuni modelli elaborati di gioco degli scacchi sono stati effettivamente provati, come ad esempio quello a "scacchiera infinita", nel quale i pezzi classici si muovono con mosse classiche sulla scacchiera classica che continua sulla faccia opposta di quella tradizionale. Oppure quello escogitato da militari che volevano rendere il gioco degli scacchi più realistico, quindi ad un inferiore livello di astrazione. Quei primi modelli, risalenti al XVII secolo, avevano lo scopo opposto rispetto al gioco degli scacchi classico, cioè tendevano a introdurre elementi di realtà via via più plausibili, in modo da poter riprodurre addirittura le grandi battaglie storiche e cambiarne gli esiti. Le simulazioni con il metodo dei giochi di guerra uscirono dal campo puramente militare solo nel '900, ma è con l'avvento del computer che divennero un condensato di metodologie derivate da ogni ramo scientifico. La "questione militare" oggi non deve contemplare lo sviluppo delle tecniche come raccomandato dal generale Engels? Possono queste simulazioni fornire una base per l'indagine sulle tattiche in tempi di rivoluzione? Le Tesi di Roma sulla tattica non sono forse un sofisticato wargame giocato senza scacchiera?

- Rivoluzione e politica

Mentre consolidava il proprio potere economico all'interno della società feudale, la borghesia sviluppava anche le conseguenti teorie filosofiche e sociali. L'Encyclopédie fu la grande sintesi del suo percorso politico, così come il primo cristianesimo era stato la base politica della rivoluzione feudale, due fenomeni grandiosi che avevano visto l'emergere delle nuove forme sociali da quelle precedenti e quelle precedenti dissolversi in quelle nuove, secondo un processo discontinuo che abbiamo definito "struttura frattale delle rivoluzioni". L'aspetto frattale ha fatto sì che, nonostante il grande cambiamento, sopravvivesse una potente invarianza: una classe particolare saliva al potere sconfiggendo un'altra classe particolare. Questo percorso a singhiozzo ha dunque portato al dominio di una nuova particolarità e alla sostituzione di interessi particolari con altri interessi particolari. Il proletariato non persegue la vittoria di una ulteriore particolarità ma, al contrario, rappresenta il programma della universalità come sintesi, quindi superamento. Il suo riferimento è la specie, non il cittadino, come il suo strumento è il rovesciamento della prassi e non il pragmatismo utilitaristico della politica. La rivoluzione proletaria eliminerà l'opposizione fra individuo e specie, cancellando la contraddizione fra stato e società, cioè estinguendo lo stato. Il processo iniziato è irreversibile: in quanto entità autonomizzatasi nel corso dello sviluppo della forza produttiva sociale, lo stato lascia intravvedere una ricomposizione della divisione sociale del lavoro (oggi manuale, intellettuale, funzionale alla propria sopravvivenza). L'estensione del carattere a rete della gestione materiale della riproduzione sociale va ben al di là della semplice inefficienza. Diventa man mano più evidente l'inutilità di una struttura sempre più poliziesca che amministrativa.

- Prospettiva di lavoro

L'intera mattinata di domenica sarà dedicata alle domande e risposte eventualmente maturate in margine alla riunione.

 

L'incontro redazionale potrà essere seguito attraverso Skype. Per collegarsi inviare una mail all'indirizzo mail3a. L'inizio delle relazioni è previsto per le ore 9.00 di sabato 19 giugno.

Rivista n°54, dicembre 2023

copertina n° 54

Editoriale: Reset

Articoli: La rivoluzione anti-entropica
La guerra è già mondiale

Rassegna: Polarizzazione sociale in Francia
Il picco dell'immobiliare cinese

Terra di confine: Macchine che addestrano sè stesse

Recensione: Tendenza #antiwork

Raccolta della rivista n+1

Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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