Devo dire che la vostra riunione sulla guerra irachena come "capitolo di una guerra generale" mi ha lasciato un po' perplesso. Se ho capito bene, questa guerra universale "deve" essere condotta dagli Stati Uniti contro chiunque non si assoggetti alla loro visione del mondo, che cioè tenda a diventare un concorrente anche sul piano militare. Alla maggior parte degli altri paesi imperialistici converrebbe sottostare a questo predominio pur di salvaguardare la continuità del capitalismo, che avrebbe negli USA l'unica forza planetaria in grado di mantenere l'ordine. Vedo che qualcuno vi ha già accusati di teorizzare una sorta di superimperialismo. Da parte mia lo so bene che la forza economica, finanziaria e militare degli USA è davvero "super" per un semplice fatto materiale e non alla Kautsky, ma chiedo ugualmente: non è esagerato credere che gli USA abbiano davvero la facoltà di imporre il proprio dominio mondiale attraverso una guerra continua generalizzata, per cui ogni pretesto sarebbe buono allo scopo di aprire nuovi capitoli, utili a perpetuare l'imperialismo? Per scatenare la guerra irachena si sono imbastiti pretesti ridicoli senza riguardo alle remore di altri paesi, e bisogna riconoscere che l'avevate detto già al tempo della guerra afghana.
Mi sembra che nei vostri scritti vi sia una specie di equidistanza fra israeliani e palestinesi, come se non fossero stati gli invasori ebraici ad opprimere il popolo palestinese, distruggere le loro case, prendere le loro terre, deviare l'acqua dai loro campi, ecc. Capisco che si tratta di guerra fra due nazioni borghesi e che le popolazioni si dovrebbero coalizzare contro i propri governi per una nazione unica, laica e multietnica, ma intanto c'è una differenza oggettiva fra la condizione di un israeliano ebreo e uno arabo e fra entrambi e un palestinese di Gaza o della West Bank. Capisco anche che ogni borghesia abbia bisogno di inventarsi un suo risorgimento con martiri ecc., pratica molto lontana da una razionale e materialista visione della storia, ma lo sfruttamento del massacro da parte dei nazisti è andato oltre il limite nel momento in cui i massacrati hanno incominciato a massacrare.
Avete parlato della necessità, da parte del Capitale, di un centro esecutivo internazionale che possa dare un indirizzo al caotico muoversi dei capitali nazionali e anche individuali. Avete concluso, naturalmente, che solo gli Stati Uniti hanno la potenza necessaria per farlo, e che lo faranno soprattutto per sé. Ma in questo processo si stanno inserendo paesi già potenti come la Cina e l'India, per non parlare dell'Europa che però non sembra avere capacità unitaria d'intervento. Anche paesi del Sudamerica, un tempo ritenuto il cortile di casa degli Stati Uniti, si stanno coalizzando, se pure in modo non ancora formale, a parte gli accordi per le aree di libero scambio.
Brasile, Argentina, Venezuela e Bolivia sono a diversi gradi in concorrenza con Washington, quando non in rotta di collisione, e certo ciò avrà conseguenze. In una quindicina di anni s'è visto un accorrere di capitali da investimento, che si sono trasformati in speculazione locale e internazionale e in seguito hanno abbandonato alcune sfere e alcuni paesi provocando gravi difficoltà alle economie, come ha dimostrato il caso dell'Argentina, il più eclatante.
La riunione è cominciata con un rapido commento circa gli scontri avvenuti martedì 30 ottobre tra studenti e polizia in quel di Torino. Dal sito Macerie: "In mattinata i reparti della celere fanno irruzione nella residenza universitaria occupata di Via Verdi 15 e eseguono lo sgombero. Il presidio che si forma lì davanti si trasforma presto in corteo e si dirige verso Piazza Castello. La polizia schierata in difesa del palazzo della Regione carica ripetutamente gli studenti, ferisce alcuni tra i manifestanti, ma riceve in cambio un lancio di oggetti vari. Dopo avere sfilato sino al Comune, gli studenti vanno da un altro dei mandanti dello sgombero: l'ente proprietario della residenza. La mensa dell'EDISU viene saccheggiata. In serata da Palazzo Nuovo un bel gruppo di ragazzi si sposta a Porta Nuova dove rallenta il traffico ferroviario e ripiega poi verso la sede delle facoltà umanistiche, occupata in seguito allo sgombero."
Di fronte alle lotte degli studenti e dei giovani in generale possono tornare utili volantini e documenti presenti sul nostro sito e pronti per essere fatti circolare in Rete.
Editoriale: Non potete fermarvi
Articoli: Evoluzione extra biologica - Transizione di fase. Prove generali di guerra
Rassegna: Presa d'atto - Il capitalismo è morto
Recensione: Dallo sciopero, alla rivolta, alla Comune - Guerra civile negli USA, ma non quella vera
Doppia direzione: Il programma immediato non ammette mediazioni
Libertà
Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.
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