La teleconferenza di martedì sera, connessi 12 compagni, è iniziata dalla segnalazione di un articolo sulla comunicazione tra esseri microscopici: i biologi dell'Università di San Diego hanno scoperto che i batteri sono in realtà molto sofisticati nelle loro interazioni "sociali" e comunicano attraverso meccanismi di segnalazione elettrica simili a quelli dei neuroni nel cervello umano. In uno studio pubblicato sulla rivista Nature, gli scienziati hanno spiegato come i batteri che vivono in comunità comunicano tra loro elettricamente tramite proteine chiamate "canali ionici":
"Quelli che finora consideravamo organismi unicellulari capaci di riunirsi al solo fine di riprodursi sono, in realtà, dotati di un sofisticato sistema di comunicazione che permette loro di interagire."
Da più parti si comincia a mettere in discussione la presunta unicità della nostra specie: noi uomini siamo fatti di cellule che vivono e muoiono, trasportiamo batteri che vivono in simbiosi con i nostri corpi diventando noi stessi network ambulanti che comunicano con l'interno e con l'esterno senza soluzione di continuità.
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Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.
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