68° incontro redazionale, 1-2-3 dicembre 2017 Torino

L'incontro si terrà a Torino presso la nuova sede di n+1 con il seguente programma:

- Dalla società ancora senza denaro a quella senza più denaro

"La carta moneta statale nasce direttamente dalla circolazione metallica. La moneta di credito, invece, presuppone rapporti che, dal punto di vista della circolazione semplice delle merci, ci sono ancora del tutto sconosciuti. Come la vera e propria moneta cartacea nasce dalla funzione del denaro come mezzo di circolazione, così la moneta di credito affonda le proprie naturali radici nella funzione del denaro come mezzo di pagamento." Questo è Marx nel I Libro del Capitale. Egli usa i termini Münze e Geld (rispettivamente moneta e denaro), l'uno come mezzo di circolazione, l'altro come segno generale del valore. Vi è un'altra forma di denaro ed è la valuta (Währung, currency), per cui, se non "del tutto sconosciuti", i rapporti del denaro in generale con la circolazione semplice delle merci sono perlomeno problematici. Con la virtualizzazione totale del denaro si apre così la strada alla sua eliminazione: invece che "forma fenomenica del valore" diventa unità di misura dell’energia sociale che oggi chiamiamo lavoro.

- La teoria della conoscenza e la lotta all'interno del Partito Comunista Russo (POSDR) contro il "machismo"

Marx si è occupato a lungo del rapporto uomo-natura con argomenti poderosi, lasciandoci un potente metodo di indagine. Dopo di lui solo la Sinistra Comunista ha aggiunto un contributo che andava nella stessa direzione, introducendo il concetto di una teoria della conoscenza suffragata da un'indagine sui processi fisiologici del conoscere. Il testo di Lenin, Materialismo ed empiriocriticismo, che rappresenta una sintesi della battaglia all'interno del partito bolscevico contro i sostenitori, a vario titolo, delle teorie di Mach e Avenarius, sarà lo spunto per ribadire che, per consolidare i risultati raggiunti, occorrerà avere punti di riferimento precisi: ad esempio l'abolizione di qualsiasi dualismo interpretativo, per guardare il presente dalla parte del futuro.

- Il comunismo è molto più attuale oggi che non cent'anni fa

Quest'anno è stato detto e scritto molto sull'Ottobre del 1917, il più delle volte a sproposito: rivoluzione modello, astuto colpo di Stato, rivoluzione contro il Capitale, rivoluzione tradita, costruzione del socialismo. E così via a seconda delle fonti. Senza una teoria della rivoluzione, senza il collegamento all'unica corrente storica che ha dato dell'Ottobre un'interpretazione in sintonia con quella di Lenin, è difficile capire cos'è successo in Russia nel fatidico anno dell'insurrezione. E diventa impossibile capire gli avvenimenti degli anni successivi, quando la "bolscevizzazione" forzata dei partiti dell'Internazionale portò tutte le categorie della rivoluzione a passare nel vocabolario e nel modo di essere della controrivoluzione. Nel corso degli anni '20 l'economia russa "è ricaduta nei sistemi dello sfruttamento contro cui aveva combattuto la rivoluzione, ma tale processo, realisticamente inteso, se segna una disfatta della causa proletaria, non contraddice le basi fondamentali ed il trionfo futuro del comunismo." ("La Russia sovietica dalla rivoluzione a oggi", Prometeo n. 1 del 1946)

- Appunti a margine

La mattinata della domenica sarà interamente dedicata alle precisazioni eventuali rispetto agli interventi del sabato e alla necessaria, reciproca informazione.

 

L'incontro redazionale potrà essere seguito anche attraverso Skype. Per collegarsi, inviare la richiesta di contatto al nostro account (ennepiuuno). L'inizio delle relazioni è previsto per le ore 9.00 di sabato 2 dicembre.

Rivista n°55, luglio 2024

copertina n° 55

Editoriale: Non potete fermarvi

Articoli: Evoluzione extra biologica - Transizione di fase. Prove generali di guerra

Rassegna: Presa d'atto - Il capitalismo è morto

Recensione: Dallo sciopero, alla rivolta, alla Comune - Guerra civile negli USA, ma non quella vera

Doppia direzione: Il programma immediato non ammette mediazioni

Raccolta della rivista n+1

Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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