76° incontro redazionale, 13-14-15 dicembre 2019 Torino

L'incontro si terrà a Torino presso la sede di n+1 con il seguente programma (la sequenza delle relazioni potrà variare):

- La caduta (non) tendenziale del saggio di valore-lavoro

Fin dall'antichità proto-storica l'uomo ha intuito che per scambiare non episodicamente oggetti occorreva una qualche forma di conteggio. Si giunse così abbastanza presto alla determinazione del valore attraverso la quantità di tempo occorso per ottenere l'oggetto scambiato. La legge del valore di Marx è tutta nello sviluppo di questa intuizione primaria, anche se è necessario precisare che soltanto la legge del valore dispiegata è quella pienamente capitalistica. E' necessario, perché soltanto la legge dispiegata permette di stabilire, con Marx, che a questo punto dello sviluppo la ricchezza sociale non è data dalla quantità di lavoro erogato ma dalla quantità di lavoro evitato. Per l'operaio singolo è un incubo, ma la legge fondamentale del capitalismo diventa così la legge fondamentale della sua negazione. Dalla fabbrica con macchine alla fabbrica-macchina il salto che ci interessa è quest'ultimo: la liberazione di lavoro è un tutt'uno con l'affermazione della società futura.

- Capitalismo e religione: la scuola economica francescana

Se nella scorsa riunione redazionale abbiamo analizzato il rapporto tra capitalismo e religione partendo dalla produzione di plusvalore all'interno delle abbazie cistercensi nel XII secolo, questa volta parleremo del movimento francescano, che si manifesta un secolo dopo e che, invece di stanziarsi nelle campagne, si stabilirà nelle città, a stretto contatto con la nuova classe emergente, quella degli artigiani e dei mercanti, diventandone, per certi versi, il direttore spirituale. Nato sul presupposto di un drastico rifiuto della proprietà, a favore di una forma vitae in linea con gli insegnamenti del Vangelo, che lo porterà alla grande disputa sulla povertà apostolica con la Chiesa tra XIII e XIV secolo, il francescanesimo arriverà per primo a giustificare l'interesse come giusto compenso per il capitale prestato. Sarà infatti un teologo francescano dell’ala intransigente, Pietro di Giovanni Olivi, ad elaborare l'idea della "seminalità" del capitale, introducendo sul piano dottrinale, ma soprattutto economico, una concezione mobile del denaro, in antitesi alla tesaurizzazione. Un movimento spirituale, nato in critica alle ricchezze della Chiesa e al suo assetto proprietario, viene portato dal movimento storico a sfruttare tutta la forza del legame con il cristianesimo delle origini per rinnegare sé stesso e coadiuvare la Chiesa nella sua lotta per la sopravvivenza, a cominciare dall'invenzione dei Monti di Pietà.

- Primato della politica?

Mentre l'enorme sovrapproduzione di capitale apre la via alla prossima catastrofe finanziaria, le banche centrali si affannano a contenere gli effetti più devastanti di un capitale insofferente rispetto a qualsiasi vincolo. In questo contesto si aggiunge la netta contrazione del dollaro come moneta di riferimento internazionale. Il suo indebolimento rappresenta la progressiva frammentazione del mercato mondiale e una diminuita capacità di controllo statunitense sul mondo. Sostenitori delle varie forme di "sovranismo", di "destra" o di "sinistra" continuano a ripetere che è lo stato a dirigere il ciclo di riproduzione del capitale, ma esse non sono che residui di un riformismo obsoleto e di una chimera reazionaria accomunati dalla difesa del primato della politica.

- Prospettiva di lavoro

L'intera mattinata di domenica sarà dedicata alle domande e risposte eventualmente maturate in margine alla riunione.

 

L'incontro è aperto a tutti i lettori, per partecipare scrivere a mail3a

L'incontro redazionale potrà essere seguito anche attraverso Skype. Per collegarsi, inviare la richiesta di contatto al nostro account (ennepiuuno). L'inizio delle relazioni è previsto per le ore 9.00 di sabato 14 dicembre.

Rivista n°55, luglio 2024

copertina n° 55

Editoriale: Non potete fermarvi

Articoli: Evoluzione extra biologica - Transizione di fase. Prove generali di guerra

Rassegna: Presa d'atto - Il capitalismo è morto

Recensione: Dallo sciopero, alla rivolta, alla Comune - Guerra civile negli USA, ma non quella vera

Doppia direzione: Il programma immediato non ammette mediazioni

Raccolta della rivista n+1

Newsletter 245, 19 gennaio 2022

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Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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