- La conoscenza è un processo collettivo
Studi, soprattutto recenti, indicano che le nostre decisioni possono essere influenzate da processi cerebrali automatici che avvengono prima che ne siamo consapevoli. Ad esempio, il cervello può rispondere a stimoli esterni ancor prima che noi stessi ci rendiamo conto di cosa sta accadendo o prendiamo una decisione. Questo solleva interrogativi fondamentali: se il nostro cervello elabora informazioni e reagisce a segnali esterni senza il nostro intervento consapevole, quale funzione ha la coscienza nelle nostre azioni? E, più in dettaglio, che significato ciò avrebbe realmente?
Se la nostra vita emotiva è determinata da meccanismi automatici e la nostra percezione di libertà e scelta è influenzata da forze al di fuori del nostro controllo, diventa chiaro che le esperienze individuali appaiono come "gusci vuoti", da considerare solo all'interno di un contesto sociale più ampio, dove queste non sono più separate e autonome ma si inseriscono in schemi deterministici più ampi, analoghi a quelli che osserviamo in economia o in altre aree della vita collettiva.
Nel filo del tempo Marxismo e "persona umana" (1949), troviamo scritto: "Più esattamente la tesi marxista è che la coscienza non è affare della persona umana o del soggetto individuale, determinato da una massa di impulsi che nel suo cerchio non può controllare né apprezzare, la coscienza e meglio conoscenza teorica è affare collettivo della classe quando questa giunge al punto di organizzarsi in partito."
- Indagine dinamica del processo capitalistico
Per Marx il capitale non è una "cosa" ma un "rapporto". Anche tra le società più antiche c'erano scambi in denaro, ma il tipo di organizzazione sociale non era caratterizzato dalla specifica produzione di valore per il mercato che trasforma il capitale iniziale D in D' (attraverso la merce M e l'appropriazione privata del plusvalore).
La Sinistra Comunista "italiana" afferma che la nostra visione del capitalismo non dev'essere statica ma dinamica.
Lo stesso ragionamento vale per il concetto di classe: "Anziché prendere – come secondo il vecchio metodo metafisico – una fotografia istantanea della società in un momento dato, e lavorare poi su quella per riconoscervi le varie categorie in cui gli individui che la società compongono vadano catalogati, il metodo dialettico vede la storia come una cinematografia che svolge l'uno dopo l'altro i suoi quadri; ed è nei caratteri salienti del movimento di questi che la classe va cercata e riconosciuta." (Partito e classe, 1921)
Nel secolo scorso si sviluppa, tra le varie scienze, quella dei sistemi dinamici, che studia l'evoluzione temporale dei sistemi (fisici, chimici, biologici, ecc.), sempre caratterizzati da una transizione di fase. Dimostreremo, ancora una volta, che solo per mezzo di un'indagine dinamica del processo capitalistico possiamo comprenderne il divenire, ponendo l'attenzione sulle invarianze e le trasformazioni, ed evitando l'atteggiamento tipico degli immediatisti, i quali propongono cambi di tattica o strategia di fronte a situazioni che ritengono non previste dalla teoria rivoluzionaria.
- Prospettiva di lavoro
L'intera mattinata di domenica sarà dedicata alle domande e risposte eventualmente maturate in margine alla riunione.
L'incontro redazionale potrà essere seguito attraverso Skype. Per collegarsi inviare una mail all'indirizzo . L'inizio delle relazioni è previsto per le ore 9 di sabato 14 dicembre.
A cura di:
Fondazione n+1 - Per lo studio dei sistemi sociali ETS
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