La formulazione originale di Bordiga (non nostra) è in Partito e azione di classe del 1921: "Credere che col gioco di forze ben organizzate si possa determinare la messa in moto della lotta generale rivoluzionaria, è una concezione volontarista che non può e non deve trovare posto nei metodi dell'Internazionale. Non si creano né i partiti né le rivoluzioni. Si dirigono i partiti e le rivoluzioni, nella unificazione delle utili esperienze rivoluzionarie internazionali". Il problema è affrontato anche nelle Tesi di Roma del 1922, al capitolo sulla formazione del partito e sul suo sviluppo. La direzione rivoluzionaria dipende da molti fattori e sarebbe assurdo tracciare un percorso meccanicistico. La dinamica insita nello schema di rovesciamento della prassi mostra che le determinazioni materiali all'esistenza del partito sono antecedenti al rovesciamento stesso. Quindi ribadiamo: partiti e rivoluzioni non si "fanno", si dirigono. Noi non abbiamo mai parlato di partito non centralizzato e nemmeno di partito "eventuale". Abbiamo usato il termine "auto-organizzazione", e forse è a questo che ti riferisci. Ma bisognerebbe perdere l'abitudine di ragionare in base a luoghi comuni. L'accezione nostra non è certamente quella luxemburghiana o anarchica, bensì quella della moderna scienza della complessità, che studia le strutture emergenti. È quella di Lenin, per il quale si era già di fronte a una nuova "spontaneità" operaia, quando la classe aveva ormai superato lo stadio primitivo del luddismo ecc. e dimostrava capacità di movimento coordinato, di disciplina, di organicità con un programma politico verso l'insurrezione.
"Se partiti e rivoluzioni non si fanno ma si dirigono, (parole vostre) il partito chi lo dirige? lo spirito santo? Secondo me, è necessario, anziché riportare scritti d'altri tempi, imparare a distinguere tra partito e classe. Il materialismo storico dialettico è un metodo, altrimenti definito come 'marxismo' dai riformisti piccolo borghesi, così come successivamente lo fu il 'bordighismo', non si può utilizzarne solo una parte. La dialettica è scienza e non una cicca americana che la si può tirare come cazzo ci pare. Come fate ad associare partito e classe nello stesso pezzo di legno squadrato dalla controrivoluzione? Anche gli alberi hanno radice tronco e foglie e ciascuno ha la propria funzione in una relazione dialettica. Ripeto: mi sta bene che le rivoluzioni non si inventano ma che vadano dirette, ma lo stesso non può dirsi del partito. Volete fare chiarezza?".
Quando è possibile, "facciamo" un lavoro comune con i compagni che ci scrivono, e non mancano corrispondenti con i quali lavoriamo a ricerche, traduzioni ecc. anche se non sono organizzati e a volte neppure d'accordo con noi. Ma su parole a vuoto non c'è chiarezza "da fare" che tenga, si fa dibattito infinito, parlamentino sterile. È pieno di gruppuscoli che sarebbero felicissimi di attaccar briga con uno come te. Non farci perdere tempo.
"Per carità di Dio e dello spirito santo! Fate pure la vostra strada! Che Dio vi guidi e vi diriga! Non ho nessuna intenzione di farvi perdere tempo, anzi, mai stata mia intenzione. Visto che non ci si trova, buon lavoro compagni, e nessun giudizio stalinista".
(Doppia direzione pubblicata sulla rivista n° 9 - settembre 2002.)