Durante la teleconferenza di martedì sera, presenti 10 compagni, abbiamo ripreso lo studio sulla genesi e lo sviluppo del fascismo.
La storiografia ufficiale, scritta perlopiù da antifascisti, colloca il fenomeno fascista principalmente nel periodo che va dal 1922 al 1945. La Sinistra Comunista "italiana" ha sempre messo in guardia da tali interpretazioni: "Il fascismo è moderno: il suo carattere saliente è l'adattamento darwiniano delle ideologie, non importa quali, alla difesa degli interessi materiali della classe dominante" ("Che cosa è il fascismo", Il Comunista del 3 febbraio 1921). E ancora, nel secondo dopoguerra in "Natura, funzione e tattica del partito rivoluzionario" (Prometeo, 1947), scrive che il riformismo ha spinto al "rafforzamento dell'imperialismo capitalistico. Questo aveva così superata nella guerra, per una intera fase storica almeno, la minaccia insita nelle contraddizioni del suo meccanismo produttivo, e superata la crisi politica determinata dalla guerra e dalle sue ripercussioni coll'assoggettare a sé gli inquadramenti sindacali e politici della classe avversaria attraverso il metodo politico delle coalizioni nazionali".
Relazione registrata il 29 settembre 2012 a Pesaro durante il 49° Incontro Redazionale.
Introduzione
Se consideriamo Antonio Gramsci in tutta la sua parabola esistenziale, emerge nettamente come il suo percorso storico-ideologico sia perfettamente coerente. Egli ha una formazione di tipo idealista, volontarista e concretista, e la mantiene per tutta la sua militanza politica restando sempre coerente rispetto a questi presupposti di tipo ideologico e filosofico.
Se invece consideriamo nel dettaglio la militanza di Gramsci, possiamo suddividerla in tre grandi momenti: il periodo torinese, quello in cui confluisce nel PCd'I e il periodo della prigionia fascista.
Editoriale: Non potete fermarvi
Articoli: Evoluzione extra biologica - Transizione di fase. Prove generali di guerra
Rassegna: Presa d'atto - Il capitalismo è morto
Recensione: Dallo sciopero, alla rivolta, alla Comune - Guerra civile negli USA, ma non quella vera
Doppia direzione: Il programma immediato non ammette mediazioni
Libertà
Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.
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