L'estrema maturazione raggiunta dall'attuale modo di produzione non rende più necessaria una serie di decreti per "costruire" il socialismo, ma sarà sufficiente liberare le forze che sono imprigionate dall'involucro capitalistico.
Lo stato per sua natura tende a conservarsi. Se il partito di domani sarà quello descritto nelle "Tesi sulla tattica" (Roma, 1922), allora il cambiamento materiale che si verificherà renderà impossibile l'esistenza di una organizzazione come quella statale classica. Neghentropia o sintropia sono concetti sviluppati dal matematico Luigi Fantappiè, secondo cui passato, presente e futuro formano una struttura unitaria e interconnessa. Nel Manifesto del 1848 è contenuto il programma che permette il superamento del sistema disordinato a favore di uno ordinato. Il tema è già stato trattato in "Partito e azione di classe" (1921), dove Amadeo Bordiga afferma:
"Per dare un'idea precisa, e diremo quasi tangibile, della necessità 'tecnica' del partito, converrebbe forse, se pure l'esposizione prendesse un aspetto illogico, considerare prima il lavoro che deve compiere il proletariato dopo essere giunto al potere, dopo aver strappata alla borghesia la direzione della macchina sociale."
Il programma-progetto comunista è tale perché anticipa i risultati che verranno realizzati nel futuro (un architetto sa che alla fine dei suoi calcoli e dei suoi disegni nascerà un ponte), e ciò si collega al nostro concetto di partito, inteso come anticipazione della società futura. Siccome il capitalismo non è in grado di progettare il vivere sociale, oggi sempre più integrato, esso marcia verso l'estinzione per lasciare il posto ad una superiore forma sociale.
Siamo quindi arrivati a parlare del "cono di luce" di Hermann Minkowski, in relazione ai temi trattati nell'ultima riunione redazionale. Il matematico tedesco ha una concezione del determinismo in linea con quella di un altro grande matematico, Pierre-Simon Laplace, il quale scriveva nel Saggio sulle probabilità del 1814:
"Un'intelligenza che per un dato istante conoscesse tutte le forze da cui la natura è animata e la situazione rispettiva degli esseri che la compongono, se fosse così vasta da sottoporre questi dati all'analisi, abbraccerebbe in un'unica e medesima formula i movimenti dei più grandi corpi dell'universo e quelli del più lieve atomo: nulla sarebbe incerto per essa, e l'avvenire, come il passato, sarebbe presente ai suoi occhi."
Quindi il tempo è la durata di un processo, è una freccia con una direzione sulla quale si muove il punto spaziale verso il futuro. La parte inferiore del cono di luce, il passato, contiene tutte le configurazioni degli eventi che hanno preparato la parte superiore, così come il futuro contiene il passato che l'ha determinato. Minkowski adopera lo stato della matematica dell'epoca per operare una potente sintesi teorica, disegnando uno schema di valenza universale. L'idea di unire spazio e tempo in modo continuo viene da Sant'Agostino, passando per Laplace, d'Alembert, fino ad arrivare ad Einstein. Questa unitarietà tra spazio e tempo ha a che fare con la teoria delle rivoluzioni, singolarità che interrompono accumuli di tipo continuo.
In "Proprietà e Capitale" si parla di "saggi di organizzazione comunistica" ravvisabili all'interno del capitalismo. Nella grande industria il processo produttivo è di tipo comunista, poichè non avviene scambio di valore ma di materiali e informazioni. La multinazionale statunitense Walmart funziona come un vero e proprio cervello sociale in continuo feedback con i nodi della rete, che vanno dalla produzione di merci e alla loro distribuzione nei punti vendita: un continuo input e output che rende possibile un'autorganizzazione. Chi non è reso cieco e sordo dall'ideologia capitalistica, riesce a comprendere che sarebbe possibile liberare tali potenzialità, rinchiuse nelle mura aziendali e nazionali, ed estendere a tutto il mondo il piano di produzione.
Il tentativo di gestire la società attraverso programmi computerizzati risale al secondo dopoguerra. Negli anni 60' la Russia aveva cercato di sviluppare un sistema centralizzato e computerizzato per gestire la produzione e la distribuzione. Negli anni '70 si hanno i primi risultati negli studi sulla dinamica dei sistemi, con Jay Forrester e il programma Mondo3 (una simulazione dinamica dell'evoluzione del sistema-mondo), e con Cybersyn, il programma operativo sviluppato da Stafford Beer per un sistema cibernetico atto al controllo in tempo reale della produzione industriale del Cile. Il programma di Forrester era un gestionale di sistemi complessi e serviva inizialmente alla città di Boston per regolare il traffico dei mezzi privati, i flussi di direzione della folla. Quando venne utilizzato per descrivere la traiettoria dell'intera struttura capitalistica, il modello mise in rilievo quanto il sistema fosse squilibrato. Un altro modello importante è quello sviluppato da Wassily Leontief con il suo schema di input-output.
Si tratta di tre programmi in grado di progettare la società intera. Walmart, facendo tesoro di queste conoscenze, è diventata un'azienda cibernetica alla conquista dei supermercati africani e, con i suoi milioni di dipendenti, in corso di autonomizzazione rispetto agli stessi stati, dato che si interfaccia direttamente con le due superpotenze mondiali, Cina e Stati Uniti. I dirigenti di Walmart sono attuatori di un programma che non dipende più da loro e ciò dimostra che il comunismo è già operante, così come sostiene il borghese Jeremy Rifkin nel saggio La società a costo marginale zero.
Nel corso delle nostre riunioni abbiamo dimostrato che con questa crisi il capitalismo ha rinunciato a milioni di ore-lavoro, liberando parte dell'umanità dalla schiavitù salariata; e che lo sviluppo ulteriore delle forze produttive eliminerà ancora più posti di lavoro. D'altronde, se non fosse possibile scorgere nascoste in questa società così com'è, dice Marx, le condizioni materiali di produzione e di relazioni fra gli uomini corrispondenti ad una società senza classi, ogni sforzo per farla saltare sarebbe donchisciottesco.
Comunismo vuol dire governo mondiale, il quale esiste già potenzialmente. Di fatto è stato provato che, e ormai la stessa borghesia lo ammette, la mancanza di coordinamento internazionale rispetto alla pandemia in corso può portare ad una catastrofe globale. Per il direttore generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, "il peggio deve ancora arrivare" perché, "con questo ambiente e in queste condizioni, non siamo ottimisti. Un mondo diviso aiuta il virus a diffondersi."
Negli Usa sono state messe in lockdown diverse aree del paese, e il numero di contagi cresce in maniera esponenziale. In Inghilterra è stata chiusa Leicester, dove sarà utilizzato l'esercito per isolare la città. In Cina è stato scoperto un nuovo virus: i ricercatori hanno dimostrato che esso è il risultato della combinazione di tre varianti e c'è il rischio che G4 EA H1N1 possa diffondersi tra gli esseri umani e causare un'epidemia. Di catastrofe cominciano a parlare in molti, anche sui quotidiani e sulle riviste borghesi. Basti leggere il titolo di copertina dell'ultimo numero dell'Economist: "The next catastrophe (and how to survive it)".