L'incontro si terrà a Torino presso la nuova sede di n+1 con il seguente programma:
- Assalto al Pianeta rosso
Si va su Marte. Elon Musk, proprietario della fabbrica di automobili Tesla, ha un progetto e altri sono in corso di valutazione. Il governo degli Stati Uniti ne sta seguendo alcuni. Vedremo ripetersi l'ubriacatura spaziale di sessant'anni fa? Il 4 ottobre del 1957, dopo che fu lanciato il primo satellite artificiale, la nostra corrente osservò che l'esagerato tripudio per l'inizio della "conquista dello spazio" non era altro che un "triviale rigurgito di illuminismo", aggravato dalla natura militare e propagandistica della "corsa" che opponeva Stati Uniti e Unione Sovietica. Fu facile dimostrare, con "lapis e notes a quadretti" che non era affatto incominciata una nuova epoca. Niente pionieri conquistatori ma mera conservazione in un'atmosfera, già satura di frottole propagandistiche trasudanti ideologia. La serie di articoli che ridicolizzavano la "ballistica spaziale" (con riferimento al fatto che si stavano sparando in aria missili balistici, cioè proiettili e non astronavi) fu accolta assai male da una parte di quella piccola parte del popolo entusiasta che militava nel partito di allora. Ma come, dissero alcuni, è possibile che noi comuni mortali facciamo le pulci ai grandi scienziati alla Von Braun? Vi fu chi se ne andò sputando veleno, chi da scienziato consigliò più cauti approcci, chi addirittura scrisse delle "tesine spaziali". Più tardi sui missili salirono "astronauti", prima in orbita terrestre e poi sulla Luna. Passando da un'esagerazione all'altra, vi fu chi negò l'evento lunare, "dimostrando" che i dati e le fotografie erano truccati. Non era vero, ma l'ideologia è fatta così: ogni proposizione ha il suo dualistico opposto.
- Ancora sulla crisi dello stato nazionale
Nelle due relazioni già svolte su questo argomento abbiamo visto come lo sviluppo e il consolidamento dello stato nazionale borghese abbiano prodotto la politica necessaria a perpetuare e difendere il modo di produzione capitalistico. Abbiamo visto che il cedimento dei partiti socialdemocratici organizzati nella Seconda Internazionale è stato nello stesso tempo prodotto e fattore di quello che è stato poi definito "opportunismo". La gigantesca controrivoluzione iniziata con la capitolazione riformista è poi continuata con la degenerazione della Terza Internazionale. Oggi quel tipo di pressione controrivoluzionaria non esiste più. Di fronte alla disgregazione dello stato viene a mancare il supporto materiale a un efficace dominio di classe, tanto che la borghesia incomincia a produrre teorie che superano quelle che essa stessa aveva elaborato nella sua ascesa rivoluzionaria. Di riflesso anche l'opportunismo politico e sindacale, organizzato e disciplinato, ha cessato di esercitare la sua nefasta pressione sul proletariato e quest'ultimo si è liberato della tremenda tutela anche se non si è ancora sviluppata un alternativa. Alla crisi dello stato nazione non è seguita una possibilità di riforma, il sistema si è chiuso in sé stesso, quindi non gli sarà possibile recuperare la passata vitalità. Il modo di produzione capitalistico è con tutta evidenza un sistema che ormai perde energia e quest'ultima dovrà riversarsi, trasformata, in contesti sociali di critica al sistema stesso. Già oggi stiamo assistendo alla crescita in quantità e qualità di fenomeni sociali che assumono caratteri oggettivamente anti-sistema, che vanno dalla negazione dei rapporti di valore alle grandi manifestazioni di piazza, dalla caduta del saggio di profitto al bisogno di comunismo.
- Il Capitale e la teoria dello sciupìo
Da dove provengono alcune delle nostre temerarie affermazioni sulla non esistenza potenziale del capitalismo, sull'impersonalità del Capitale e sul confronto del grado di sciupìo tra le diverse forme sociali? Non sono invenzioni del momento, ma osservazioni tratte direttamente dal II Libro del Capitale e da articoli pubblicati su il programma comunista tra il '59 e il '63, da noi raccolti nel quaderno Scienza economica marxista come programma rivoluzionario. Ci teniamo a riprenderne lo studio perché vogliamo dimostrare che il lavoro di elaborazione di "n+1" continua sulla traccia indicata da quei semilavorati e perché il confronto tra l'attuale forma sociale e quella futura pone bene in risalto l'enorme dissipazione del modo di produzione capitalistico e la fisica necessità di superarlo. La prossima rivoluzione taglierà fin da subito il volume della produzione di svariati ordini di grandezza conservando ciò che è utile, leggero, anti-dissipativo, smaterializzato. Non sarà più possibile trasformare in merce e denaro persino la vita.
- Prospettiva di lavoro
La sistemazione della nuova sede di n+1 procede, ed è passata dal lavoro di ristrutturazione dell'edificio a quello di ordinamento del materiale, come quello dell'archivio storico, del magazzino pubblicazioni, della biblioteca, ecc. La logistica degli incontri redazionali che vedono presenti numerosi compagni si è rivelata funzionale e snella, mentre incomincia a funzionare l'apporto costante nel tempo – individuale o di piccoli gruppi – da parte di compagni non residenti in loco.
L'incontro redazionale potrà essere seguito anche attraverso Skype. Per collegarsi, inviare la richiesta di contatto al nostro account (ennepiuuno). L'inizio delle relazioni è previsto per le ore 9.00 di sabato 17 dicembre.