74° incontro redazionale, 21-22-23 giugno 2019 Torino

L'incontro si terrà a Torino presso la sede di n+1 con il seguente programma (la sequenza delle relazioni potrà variare):

- Sul filo del tempo e dello spazio

Non è marxismo quello che perviene a "posizioni scettiche, agnostiche ed elastiche circa l'itinerario preciso dell'avvenire rivoluzionario". Il futuro partito non potrà accontentarsi di scrutare il futuro, il che sarebbe poco, né di volere il futuro, il che sarebbe troppo, ma dovrà "conservare la linea del futuro della propria classe... Il movimento comunista non è questione di pura dottrina; non è questione di pura volontà; tuttavia il difetto di dottrina lo paralizza, il difetto di volontà lo paralizza. E difetto vuol dire assorbimento di altrui dottrine, di altrui volontà". Se esiste una "freccia del tempo" (ed esiste), allora occorre vederla agire anche quando si parla di rivoluzione. Quando fra il 1917 e i primi anni '20 esplose la rivoluzione in Europa infiammando parte dell'Asia, mezza umanità era proiettata verso il futuro; oggi l'umanità intera, ad esclusione (forse) di poche isole tecnoscientifiche, è proiettata verso il passato. Gli stessi rappresentanti di quanto resta della rivoluzione scorsa si alimentano di passato, non hanno strumenti per osservare in direzione della freccia del tempo. Che cosa sarebbe oggi la Comune di Parigi? Come funzionerebbero i soviet? Ne nasceranno ancora? Sarebbe ancora sensato discutere sul Fronte Unico? Che tipo di partito ci sarebbe? E come si manifesterebbe la dittatura del proletariato?

- La dottrina sociale della Chiesa

Verso la fine dell'Ottocento, la Chiesa di Roma si trova a dover affrontare l'emergere imponente della "questione sociale", ovvero la moderna lotta di classe e, conscia del pericolo che essa rappresenta (vedi enciclica Rerum Novarum), punta ad organizzare i proletari per allontanarli dalla teoria rivoluzionaria e attirarli a sé. La nostra corrente, nel filo del tempo "Meridionalismo e moralismo", individua nell'azione cattolica "nel campo sindacale e poi in quello elettorale e legislativo" uno dei grandi filoni di quel "grande moto storico" che è il riformismo, insieme a quello socialdemocratico e a quello fascista. Se è vero che le tre forme fanno parte di un unico processo controrivoluzionario, è anche vero che tra di esse esistono delle differenze teoriche e politiche. La Chiesa ha sempre conservato una sua autonomia dottrinale e organizzativa, anche se di volta in volta è salita sul carro del vincitore. In una fase di acuta polarizzazione sociale, sarà pronta a riproporre principi e direttive che fanno parte del suo retroterra storico, magari partendo proprio dallo slogan antisocialista di Giuseppe Toniolo: "Proletari di tutto il mondo unitevi in Cristo sotto il vessillo della Chiesa!"

- Nessuno strumento produttivo è definitivo

Ogni strumento produttivo contiene in sé gli elementi per il suo perfezionamento e potenziamento in relazione ai problemi che di volta in volta si presentano. E' questa spinta naturale ed incessante che scrive la storia della società umana, spingendola ad "andare oltre". Le scoperte tecniche e meccaniche del XV e XVI secolo dimostrarono che era possibile produrre merci con sforzo molto ridotto rispetto al passato. Le macchine motrici, a metà Ottocento, trasformando in energia meccanica il calore dei combustibili, permisero di eliminare quantità crescenti di lavoro umano. Con lo sviluppo delle macchine attuali, sarà possibile eliminarlo quasi del tutto. E' un'immensa energia quella che la tecnica "regala" all'uomo. Sappiamo che la differenza tra l'uso delle forze meccaniche nell'ordinamento sociale esistente e in quello della società futura non è quantitativa ma qualitativa e consiste "nel capovolgimento completo dei caratteri capitalisti dell'impiego delle macchine da parte della società umana, cosa ben più profonda", e "in un 'rapporto tra uomini' opposto a quelle del maledetto 'sistema di fabbrica' e della divisione sociale del lavoro".

- Prospettiva di lavoro

L'intera mattinata di domenica sarà dedicata alle domande e risposte eventualmente maturate in margine alla riunione.

 

L'incontro è aperto a tutti i lettori, per partecipare scrivere a mail3a

L'incontro redazionale potrà essere seguito anche attraverso Skype. Per collegarsi, inviare la richiesta di contatto al nostro account (ennepiuuno). L'inizio delle relazioni è previsto per le ore 9.00 di sabato 22 giugno.

Rivista n°55, luglio 2024

copertina n° 55

Editoriale: Non potete fermarvi

Articoli: Evoluzione extra biologica - Transizione di fase. Prove generali di guerra

Rassegna: Presa d'atto - Il capitalismo è morto

Recensione: Dallo sciopero, alla rivolta, alla Comune - Guerra civile negli USA, ma non quella vera

Doppia direzione: Il programma immediato non ammette mediazioni

Raccolta della rivista n+1

Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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