E' molto interessante il fatto che lo sviluppo dell'AI non sia dovuto alla potenza di calcolo utilizzata: l'intelligenza artificiale non è più intesa come qualcosa di concentrato, magari in un unico elaboratore potente, ma come "frutto" di un'intelligenza diffusa, per cui parole, scritti, frasi e dati possono arrivare ad autorganizzarsi. Questo salto è fondamentale perchè un sistema che simula cellule organiche che entrano in relazione l'una con l'altra somiglia molto a quanto affermava Stuart Kauffman parlando dell'autocatalisi nel suo "A casa nell'universo".
Siamo passati poi a commentare le ultime news di politica internazionale. Dopo aver fortemente messo in dubbio la funzione e l'esistenza stessa del WTO, gli Usa hanno deciso un taglio di 285 milioni di dollari di fondi all'Onu per il prossimo anno. A questo si aggiunge la revisione della Strategia di Sicurezza Nazionale (NSS), in cui si prende atto dell'obsolescenza della Nato, si identificano nella Russia e nella Cina i rivali da contenere e si propone di rafforzare i controlli sugli investimenti esteri che in qualche modo possano mettere a repentaglio la sicurezza nazionale. Tutti questi sintomi di "ritiro" da determinate sovrastrutture internazionali non sono tanto dovuti alla spericolatezza del Presidente di turno, quanto a forze che agiscono in profondità. Il fatto è che gli Usa un protezionismo del genere non possono proprio permetterselo: con 800 basi militari costruite nei punti strategici del mondo e una serie di accordi commerciali privilegiati, si può usare il termine "isolazionismo" solo per descrivere l'atteggiamento di Washington nei confronti dei propri interessi.
In realtà è il sistema capitalistico che versa in condizioni piuttosto critiche. Sempre l'Economist, per la fine dell'anno, ne ha tracciato dei diagrammi indicativi:
- nel 2016 tutte le maggiori nazioni vedono la crescita dei prezzi al consumo oscillare intorno allo zero per cento. Zero inflazione significa situazione assolutamente asfittica della produzione;
- bassi e sincronizzati rendimenti dei buoni del tesoro, specie per i paesi di vecchio capitalismo;
- asfittico anche l'indice dei prezzi delle materie prime, in dollari;
al contrario:
- cresce il mercato azionario (che si conferma altamente speculativo) e ciò vuol dire Capitale che diventa capitale fittizio;
- cresce il commercio online, soprattutto in Cina;
- sale l'indice delle monete europee, concorrenti del dollaro;
- schizzano le criptovalute, a partire dal Bitcoin.
In chiusura si è ripreso il tema della moneta a partire da quanto relazionato durante la scorsa riunione redazionale. Alla luce della nostra "Dottrina dei modi di produzione", è essenziale stabilire l'arco storico millenario che lega il comunismo originario alla società futura, quello che passa dalla società ancora senza denaro a quella senza più denaro. In Mesopotamia dalla fine del Neolitico al 1200 a.C. circa, vi sono scambi con riferimento al valore (in genere argento), addirittura cambiali, ma era totalmente assente il denaro. I movimenti di materie prime e semilavorati, ben registrati nelle numerose tavolette, avvenivano senza l'esigenza di denaro, "inventato" dal mitico Re Creso di Lidia molti secoli più tardi. Anche nell'antica Cina, una società omeostatizzata e quindi in equilibrio, il sistema era regolato da sensori (esattori) e da un apparato centrale altamente funzionale. Needham indaga su questo aspetto "cinese" e descrive la fitta rete di relazione ed esazione che andava dal centro alla periferia e viceversa e rendeva semplicemente non necessaria la presenza del denaro. La simmetria porta il denaro in quanto tale a sparire nella società futura, resterà una contabilità fisica dei prodotti, come quella realizzata con le cretule per migliaia di anni.