Durante la teleriunione di martedì sera, connessi 20 compagni, abbiamo ripreso il tema affrontato la volta scorsa, ovvero le strategie messe in atto dalla Chiesa per affrontare la grande transizione in corso.
Ci sono delle novità: abbiamo scoperto che il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha lanciato la Piattaforma di Iniziative Laudato si' , un percorso all'insegna dell'ecologia integrale e con l'obiettivo di costruire "un movimento popolare, dal basso, per la cura della casa comune". In Rete si possono già trovare molti siti (i francescani hanno lanciato Laudato Si Revolution) che fanno riferimento al progetto. La Piattaforma è stata inaugurata al termine della Settimana Laudato Si', che si è svolta dal 16 al 25 maggio scorso, mentre le iniziative vere e proprie cominceranno il prossimo ottobre e, ispirandosi al tema biblico del Giubileo, dureranno per un periodo di sette anni.
In occasione del lancio della Piattaforma di Iniziative, Papa Francesco ha registrato un video messaggio, di cui riportiamo una parte:
Durante la teleconferenza di martedì sera, a cui si sono collegati 21 compagni, abbiamo ripreso il tema dell'utilizzo di modelli matematici per fare previsione (in questo caso riguardo all'evoluzione della pandemia di Covid-19), e l'articolo pubblicato sul 49 della rivista "La dottrina sociale della Chiesa".
Tutti i modelli epidemiologici, che permettono agli scienziati di anticipare i possibili scenari di diffusione di un'epidemia, hanno una base matematica; i risultati elaborati possono rivelarsi errati, per eccesso o per difetto, in base ai dati a disposizione.
Alcuni studi sulla crescita dei contagi da Sars-CoV-2 in Italia davano per certo l'aumento dell'incidenza del virus per la fine del mese di maggio a causa delle riaperture. Seppur questo sembri non essere avvenuto è ancora presto per cantare vittoria: nonostante gli 11.206.454 vaccinati (il 20% circa della popolazione), i nuovi contagi giornalieri si contano ancora nell'ordine delle migliaia e i morti rimangono sopra al centinaio. Altrove il conteggio risulta invece più difficile. In alcuni paesi, per esempio quelli africani, non si conosce bene il numero dei casi e dei decessi, e probabilmente anche in Occidente i numeri non sono precisi. Secondo l'OMS, i decessi per Covid-19 sarebbero almeno il triplo rispetto alle statistiche ufficiali, quindi intorno ai 10 milioni di morti, e la spiegazione starebbe proprio nel fatto che molti paesi non hanno sistemi di registrazione affidabili. L'Organizzazione, nei giorni scorsi, ha lanciato un nuovo allarme riguardo la situazione pandemica e le forti pressioni dei governi per la cessazione dei lockdown. Il Covid-19 è una malattia respiratoria acuta da Sars-CoV-2, la cui diffusione è soggetta alle pressioni ambientali di selezione, che producono mutazioni generando varianti; l'emersione di quella inglese, brasiliana, sudafricana, indiana, ecc., ci dice che nel futuro potrebbero presentarsene di nuove se il contagio non verrà drasticamente ridotto.
La teleconferenza di martedì sera, presenti 13 compagni, è iniziata commentando il discorso di Papa Francesco all'incontro con i delegati della CISL il 28 giugno scorso.
Il capo della Chiesa cattolica, dopo la triste esaltazione del lavoro quale fattore di dignità della persona, ha parlato positivamente dell'ozio: "Certo, la persona non è solo lavoro... Dobbiamo pensare anche alla sana cultura dell'ozio, di saper riposare. Questo non è pigrizia, è un bisogno umano."
Ascoltando queste parole ci è subito venuto in mente Il diritto all'ozio (1887), l'insuperabile pamphlet anti-capitalista di Paul Lafargue. Ozio significa tempo di vita utile a rigenerare le proprie forze fisiche e intellettuali, e solo in una società meschinamente lavorista come quella attuale questa parola può assumere una connotazione negativa. Per quanto riguarda la corrente cui facciamo riferimento, già nel Programma rivoluzionario immediato nell'Occidente capitalistico del 1952 essa si richiamava alla "drastica riduzione della giornata di lavoro almeno alla metà delle ore attuali, assorbendo disoccupazione e attività antisociali". Nella società futura non esisterà più il lavoro salariato, tutto sarà tempo di vita senza distinzione tra un'attività particolare e l'altra.
Editoriale: I limiti dell'… inviluppo / Articoli: Il gemello digitale - L'intelligenza al tempo dei Big Data - Donald Trump e il governo del mondo / Rassegna: Il grande malato d'Europa - Il vertice di Kazan - Difendono l'economia, preparano la guerra / Recensione: Ciò che sembrava un mezzo è diventato lo scopo / Doppia direzione: Il lavoro da svolgere oggi - Modo di produzione asiatico? - Un rinnovato interesse per la storia della Sinistra Comunista - Isolazionismo americano post-elettorale?
Libertà
Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.
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