"Da tempo, ormai, questa casa che ci ospita soffre per ferite che noi provochiamo a causa di un atteggiamento predatorio, che ci fa sentire padroni del pianeta e delle sue risorse e ci autorizza a un uso irresponsabile dei beni che Dio ci ha dato. Oggi, queste ferite si manifestano drammaticamente in una crisi ecologica senza precedenti, che interessa il suolo, l'aria, l'acqua e, in genere, l'ecosistema in cui gli esseri umani vivono. L'attuale pandemia, poi, ha portato alla luce in modo ancora più forte il grido della natura e quello dei poveri che ne subiscono maggiormente le conseguenze, evidenziando che tutto è interconnesso e interdipendente e che la nostra salute non è separata dalla salute dell'ambiente in cui viviamo".
L'enciclica Laudato si' (2015) a cui si richiama il progetto è ispirata al Cantico delle creature di San Francesco. Alla sua elaborazione ha contribuito Leonardo Boff, ex francescano ed esponente della Teologia della liberazione che negli ultimi anni ha maturato un approccio olistico ai temi dell'abitare, dei rapporti sociali e di questi con l'ambiente (sintetizzati nel libro Il tao della liberazione). Sicuramente, a molti in Vaticano non è andata giù la collaborazione di Bergoglio con Boff, uno di quei preti latinoamericani che strizzavano l'occhio ai movimenti antimperialisti e filo cubani, processato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede presieduta dall'allora prefetto Joseph Ratzinger, rappresentante di un'ala sinistreggiante del cattolicesimo che, una volta preso atto della fine del "socialismo", ha abbracciato la causa dell'ecologia, sia perché è un argomento di moda, sia perché esiste effettivamente un problema socio-ambientale globale.
Questi cambiamenti interni alla Chiesa annunciano, come direbbe il pontefice, che stiamo vivendo non tanto "un'epoca di cambiamento quanto un cambiamento d'epoca". Di sicuro Bergoglio si sta muovendo con molto senso pratico: la Piattaforma è prima di tutto un messaggio alla Curia (che non ha risposto entusiasta all'appello del 2015), poi al mondo cattolico, e infine a tutti gli uomini di buona volontà. E' chiaro che c'è un'attenzione anche verso i movimenti giovanili come Fight for the Future ed Extinction Rebellion (XR), ma quello delineato nella missiva non è l'ecologismo di maniera proprio delle organizzazioni ambientaliste, bensì un progetto organico che guarda alla produzione, all'ecosistema e al futuro dell'umanità. Che esso riesca a realizzarsi è tutto da vedere, ma rimane che è stato messo nero su bianco e presentato al mondo intero, mostrando un carattere sia immanente che imminente.
Leggendo quanto pubblicato sulla piattaforma, sembra che papa Francesco abbia voluto bypassare le istituzioni ufficiali della Chiesa per rivolgersi direttamente al popolo (la Teologia del popolo nasce in Argentina), individuando sette diverse realtà da coinvolgere: famiglie, parrocchie e diocesi, scuole e università, ospedali, imprese e aziende agricole, organizzazioni, gruppi e movimenti, istituti religiosi. Saranno sette anche gli obiettivi che indicheranno la direzione da seguire: la risposta al grido della Terra, la risposta al grido dei poveri, l'economia ecologica, l'adozione di uno stile di vita semplice, l'educazione ecologica, la spiritualità ecologica e l'impegno comunitario. Ovviamente, Laudato Si' Action Platform è un'iniziativa interclassista, che vuole un cambiamento riformista della società, e che non contempla la lotta di classe; ma si capisce che il piano d'azione presentato vuole tradursi in pratica e produrre dei cambiamenti.
Probabilmente il prossimo passo del pontefice sarà uno scontro con le forze più a "destra" della Chiesa. Dall'enciclica al lancio della Piattaforma, nel giro di pochi anni il vescovo di Roma ha sconvolto la politica ecclesiastica, e adesso si appresta ad iniziare un cammino "sinodale". La Chiesa è reazionaria e conservatrice, ma allo stesso tempo si candida a guidare le grandi trasformazioni sociali che sono all'orizzonte, come ai tempi della Rerum Novarum quando comprese che non poteva opporsi al movimento operaio ma doveva piuttosto cavalcarlo promuovendo organizzazioni sindacali e politiche. In questo momento, Papa Francesco e il suo entourage stanno lavorando senza esagerare con la propaganda, ma la discesa in campo di una forza come quella cattolica non passerà inosservata.
C'è una continuità storica che permette alla Chiesa di adattarsi alle nuove situazioni: l'organismo bimillenario potrebbe addirittura arrivare a sottolineare che il suo assetto sociale è sempre stato comunistico, e lo potrebbe fare citando alcuni passi del Vangelo e portando ad esempio le abbazie, i cenobi e le sue plurisecolari strutture comunitarie. L'insistere sul tema della comunità, sul fatto che tutto è connesso e che la società umana per ritrovare l'armonia perduta deve copiare il funzionamento degli ecosistemi, ricorda l'ecologismo "cibernetico" di Gregory Bateson (Verso un'ecologia della mente), e la visione sistemica e olistica di Fritjof Capra (La rete della vita). Siamo alla fine di un modo di produzione, sta emergendo qualcosa di nuovo (anche dal punto di vista della conoscenza), e la Chiesa, per non rimanere indietro, si appresta a dare vita a un movimento diffuso che sia influenzato dai suoi programmi. Come scrive il Global Catholic Climate Movement sul suo sito:
"Papa Francesco esorta gli 1,2 miliardi di cattolici nel mondo e tutte le persone mosse dalla buona volontà ad agire con urgenza contro l’ingiustizia del cambiamento climatico e della crisi ecologica, a protezione dei poveri e delle generazioni future. La sua enciclica Laudato Si' è un appello pressante alla cura della nostra casa comune, la Terra, che si fonda su una lunga storia di insegnamento cattolico. Stiamo realizzando un movimento vibrante per rispondere alla chiamata di Papa Francesco."
Il "movimento reale", quello che noi chiamiamo comunismo, però non si fa imbrigliare da nessuno, né dagli Stati né, tantomeno, dalle chiese, e troverà gli strumenti adatti, gli utensili vivi, per imporsi a scala globale, anche se occorreranno generazioni per annullare gli effetti nefasti (per esempio la superstizione religiosa) delle società classiste.
In chiusura di teleriunione si è brevemente accennato ai movimenti del capitale fittizio in quel particolare settore che è il calcio, dove girano montagne di soldi senza che ci sia qualcosa di reale che li possa valorizzare. Niente di cui meravigliarsi: le maggiori aziende del comparto tecnologico (Amazon, Google, Facebook, Apple, Microsoft) viaggiano verso una capitalizzazione in Borsa di migliaia di miliardi di dollari, e la maggior parte di esse si limita a produrre bit senza peso. Insomma, l'autonomizzazione del Capitale, incurante della legge del valore-lavoro, raggiunge livelli sempre più alti.