Informazioni aggiuntive

  • Resoconto teleriunione  30 agosto 2022

Frattura del metabolismo sociale

Durante la teleriunione del 30 agosto, a cui hanno partecipato 14 compagni, abbiamo commentato l'intervista a Dennis Meadows, uno degli autori del famoso Rapporto sui limiti dello sviluppo del 1972. A 50 anni dalla pubblicazione, lo scienziato americano fa un bilancio dell'opera.

Partendo dallo scenario standard del Modello Mondo3, Meadows afferma che tutte le previsioni relative all'andamento della produzione industriale e alimentare, alla crescita della popolazione, e alle problematiche legate all'inquinamento si sono verificate, e che "il mondo sta mostrando sempre di più le conseguenze di uno schianto contro i limiti". Nell'intervista si ricorda anche il modello matematico HANDY, sviluppato nello studio "Human and Nature Dynamics: Modeling Inequality and Use of Resources in the Collapse or Sustainability of Societies" (Dinamiche umane e naturali: modellazione della diseguaglianza e dell'uso delle risorse riguardo al collasso o la sostenibilità delle società), sponsorizzato dall'ente spaziale americano, la NASA, e di cui in passato abbiamo scritto in un paio di occasioni ("L'Italia nell'Europa feudale", newsletter n° 207, 26 marzo 2014). HANDY prende ispirazione da quanto elaborato dal matematico Vito Volterra nel 1927 riguardo la dinamica predatori/prede, ed è generalizzabile alle diverse civiltà. Il modello simula due importanti aspetti delle società prossime al collasso, e cioè la carenza di risorse dovuta alla tensione riguardo alla capacità di rifornimento, e la stratificazione economica della società in élite e masse. Il mondo d'oggi è in preda alla guerra e al marasma sociale, e queste ricerche ci dicono che non si tratta di un caso. Solo negli ultimi giorni in Indonesia migliaia di persone hanno manifestato per il carovita, e lo stesso è successo (e succede) in Sri Lanka, Inghilterra, Cile, Sudafrica, e in Iraq, dove la protesta è culminata con un assalto al parlamento. E' oramai difficile tenere il conto di tutte le proteste, le rivolte e gli scioperi avvenuti negli ultimi anni in ogni parte del globo.

Lo studio sui limiti dello sviluppo e, il più recente modello HANDY sono entrambi prodotti della borghesia appositamente sviluppati nel tentativo di rinviare la morte del capitalismo, e nel farlo ne descrivono perfettamente la traiettoria e la conseguente catastrofe. Nonostante ciò, l'opportunismo non è sparito, ha solo cambiato pelle continuando a svolgere sempre la stessa funzione. Pensiamo all'articolo di John Bellamy Foster sul rapporto tra capitalismo ed ecosistema: egli sostiene che è in atto una "grande espropriazione dei beni comuni globali e l'espropriazione dell'umanità su una scala superiore a tutta la storia umana precedente." Foster è tra coloro che cercano di costruire un Marx demo-ecologista per giustificare un nuovo approccio alla lotta anticapitalista, al fine di farla convergere "con le lotte di classe per la giustizia ambientale per il cibo, l'aria, l'acqua e le condizioni di riproduzione sociale ed ecologica". Ridurre l'anticapitalismo ad una lotta per la "giustizia" è un'operazione che non ha niente a che fare con il programma originale del comunismo. Sentiamo come Marx affronta il problema epocale del ricambio organico tra uomo e natura:

"La piccola proprietà fondiaria presuppone che la schiacciante maggioranza della popolazione sia rurale, e che predomini il lavoro non associato, ma isolato; che perciò, in tali circostanze, siano esclusi la ricchezza e lo sviluppo della riproduzione delle sue condizioni sia materiali, che spirituali, quindi siano pure esclusi i presupposti di una agricoltura razionale. D'altra parte, la grande proprietà fondiaria riduce la popolazione agricola a un minimo continuamente decrescente, contrapponendole una popolazione industriale stipata in grandi città e continuamente crescente; genera perciò condizioni che provocano un'insanabile frattura nel tessuto del metabolismo sociale prescritto dalle leggi naturali della vita, in seguito alla quale le risorse della terra vengono dissipate, e il commercio estende questo sperpero ben oltre i confini del rispettivo paese." (Il Capitale. III Libro, capitolo 47 - Genesi della rendita fondiaria capitalistica)

Per il marxismo la storia può essere divisa in tre grandi fasi: comunismo originario, parentesi delle società divise in classe, e forma sociale comunista, che rappresenta il raggiungimento di un nuovo metabolismo sociale. La frattura metabolica inizia con il neolitico per acuirsi con le società proprietarie fino ad arrivare al capitalismo, l'ultima della serie, la più dissipativa. Il comunismo non è un'ideologia, non è un sistema politico da instaurare dopo la rivoluzione, è un "movimento reale" che ha come sbocco il ricongiungimento dell'uomo con sé stesso e con il resto della natura (Manoscritti economico-filosofici del 1844). Poco utili, dunque, gli scritti dei sociologi-politicanti che criticano le élite finanziarie e propongono una sovranità dei popoli sulla terra e sulla produzione; più interessanti, invece, i modelli matematici elaborati dai centri di ricerca della borghesia dai quali possiamo trarre informazioni sul futuro.

Anche il movimento per la decrescita, che ha come maggior rappresentante Serge Latouche, tratta ideologicamente le conseguenze della frattura metabolica, puntando ad una riforma complessiva del sistema. Il concetto di decrescita è alla base dei recenti summit internazionali incentrati sull'obbiettivo di un capitalismo green che produca auto elettriche, pannelli fotovoltaici e merci ecosostenibili. Esiste un movimento diffuso a livello mondiale per la giustizia climatica (climate justice), che spinge per il riconoscimento, oltre che dei diritti dell'uomo, di quelli della terra. Come già detto, da Marx in poi non si tratta di chiedere maggiore "giustizia" bensì di ritrovare un metabolismo sociale che al momento è assente, e tale traguardo si pone ben al di là delle rivendicazioni ambientaliste di Extinction Rebellion o Fridays for Future.

Nella preparazione del lavoro intitolato "Il corso del capitalismo mondiale" (Il programma comunista dal 1956 al 1958), la corrente a cui facciamo riferimento ha raccolto una gran mole di dati successivamente organizzata in tabelle e tradotta in grafici, che offrivano la verifica sperimentale degli assunti presenti nella teoria marxista, ovvero della legge della caduta tendenziale del saggio di profitto. Quando abbiamo analizzato le cause della crisi del 2008, abbiamo sovrapposto il modello di Jay Forrester (World3) a quello prodotto dalla Sinistra, e abbiamo visto che in entrambi i casi l'andamento delle curve era inesorabile ed irreversibile. Il sistema capitalistico è caratterizzato da feedback positivi: il capitale deve accrescersi e la produzione aumentare costantemente; e al tempo stesso da feedback negativi: distruzione di ricchezza e interventi statali per riequilibrare la situazione sociale. Anch'esso ha un suo metabolismo, negativo in termini generali sia per sé stesso che per il sistema-mondo, ma comunque efficace.

Secondo Dennis Meadows, non si può fare affidamento sull'opinione pubblica per cambiare le cose, ma saranno necessari "disastri significativi dovuti al caos climatico e all'esaurimento dei combustibili fossili, che riporteranno l'umanità a stati più decentralizzati e disconnessi", perché si evolvano "culture più preparate alla situazione". Come affermiamo da sempre, dalla catastrofe dell'attuale modo di produzione emergerà necessariamente una comunità adatta ad affrontare la situazione, una collettività provvista degli strumenti teorici e pratici per traghettare l'umanità oltre il caos dilagante. E affinché emerga questo organismo, il partito di specie (Tesi di Napoli, 1965), non serve a nulla dimenarsi come ossessi per portare, come si suol dire, la coscienza al proletariato, ma è invece fondamentale adoperarsi per conservare la linea del futuro di specie (Proprietà e Capitale, 1948).

Continuando a lavorare sui modelli prodotti dalla Sinistra abbiamo notato che ogni proiezione nel futuro conduceva ad un verdetto di morte del capitalismo ("La crisi storica del capitalismo senile", "Dinamica dei processi storici – Teoria dell'accumulazione", "Un modello dinamico di crisi"). Si sta raggiungendo la soglia oltre la quale verrà messa in discussione la sopravvivenza di milioni di esseri umani, a partire dallo shock energetico in corso che non potrà che produrre, a breve, un'altra grande crisi.

Articoli correlati (da tag)

  • Accumuli e catastrofi

    La teleriunione di martedì sera è iniziata riprendendo i temi trattati nella relazione "Peculiarità dello sviluppo storico cinese" presentata durante lo scorso incontro redazionale (15-16 marzo).

    La Cina ha attraversato una lunga guerra di liberazione nazionale (1927-1950) durante la quale la tattica del fronte unito con il Kuomintang, lanciata dal PCC in funzione antigiapponese, portò prima al disarmo e poi al massacro dei comunisti. In seguito alla vittoria della rivoluzione borghese, si rese necessario sviluppare il mercato interno e l'industria; la storia del capitalismo è la storia dell'assoggettamento della campagna alla città. Con la fine degli anni '70 si chiuse un'epoca e si aprì la strada ai finanziamenti esteri che, con le riforme, trasformarono completamente il paese (Deng Xiaoping: "arricchirsi è glorioso"). Il processo di accumulazione originaria, che nei paesi occidentali ha impiegato decine e decine di anni per compiersi, in Cina avviene bruscamente, portando con sè profondi disastri ambientali e sociali. Lo sradicamento dei contadini dalle zone rurali provocò migliaia di rivolte, soffocate con la forza dall'esercito.

    La Cina contemporanea non è solo un paese industrializzato, ma anche finanziarizzato. Nell'articolo "Tessile cinese e legge del valore" abbiamo visto che le contraddizioni riversate in Asia dall'Occidente sono poi tornate indietro amplificate. La vulcanica produzione cinese corrisponde al declino produttivo in altri paesi. La cosiddetta de-industrializzazione dell'Occidente non è causata da cattive scelte politiche, ma dalle leggi inerenti la natura del sistema capitalistico.

  • Accelerazionismo e forze storiche

    La teleriunione di martedì sera è iniziata dalla segnalazione di un articolo del sito Futuro Prossimo, intitolato "USA senza freni: l'accelerazionismo tecnologico di Trump e Musk".

    Nell'articolo, Ben Buchanan, ex consigliere per l'IA per la Casa Bianca, afferma che l'accelerazionismo, una corrente di pensiero secondo cui lo sviluppo tecnologico non deve avere limitazioni, è diventato la dottrina ufficiale dell'amministrazione Trump, con conseguenze potenzialmente rivoluzionarie. Per il nuovo esecutivo politico americano la vera minaccia non è la mancanza di regole, bensì il rischio di restare indietro nella corsa globale all'intelligenza artificiale generale. I meccanismi di funzionamento dello Stato sono troppo lenti per tenere il passo con l'innovazione tecnologica, perciò è necessaria una "distruzione creatrice" di schumpeteriana memoria. Di qui i piani di licenziamento dei lavoratori del DOGE (dipartimento per l'efficienza governativa statunitense) voluti da Elon Musk. Sembra che parte dei 1.500 dipendenti federali della General Services Administration recentemente allontanati verranno sostituiti dalla chatbot GSAi.

    Joseph Schumpeter sviluppa la teoria della "distruzione creatrice" basandosi sull'opera di Marx, in particolare sul passaggio del Manifesto del partito comunista in cui si afferma che la società borghese è costretta a rivoluzionare "di continuo gli strumenti di produzione, quindi i rapporti di produzione, quindi tutto l'insieme dei rapporti sociali".

  • Imperialismo europeo?

    La teleriunione di martedì sera è iniziata dalla notizia riguardante la cosiddetta questione curda.

    Abdullah Öcalan, storico leader della guerriglia curda, imprigionato nelle carceri turche dal 1999, ha chiesto al PKK l'abbandono della lotta armata. Proprio in questi giorni gli USA hanno annunciato il loro ritiro dalla Siria, dove è presente un contingente americano di circa 2mila soldati impegnati contro l'ISIS e a sostegno delle SDF (Siryan Democratic Force). La mossa di Öcalan è un segno dei tempi, è il portato di un repentino cambiamento degli equilibri mondiali, ma resta da vedere la capacità delle forze curde, divise geograficamente e politicamente, di darsi un indirizzo, se non unitario, almeno non confliggente.

    Il subbuglio sociale negli Stati Uniti ha conseguenze sul resto del mondo. L'annuncio di nuovi dazi doganali da parte dell'amministrazione Trump e, più in generale, il ritorno del protezionismo si scontrano con un mondo che, invece, avrebbe bisogno di un governo unico mondiale per gestire l'attuale sviluppo delle forze produttive. Il rischio è che collassi tutto, e che l'utilizzo dell'arma dei dazi inneschi situazioni incontrollabili: gli ingredienti ci sono tutti, il mercato è piccolo, gli attori sono troppi e ad azione segue reazione. La Cina ha infatti annunciato aumenti del 10-15% dei dazi su diversi prodotti agricoli e alimentari americani.

Rivista n°56, dicembre 2024

copertina n° 56

Editoriale: I limiti dell'… inviluppo / Articoli: Il gemello digitale - L'intelligenza al tempo dei Big Data - Donald Trump e il governo del mondo / Rassegna: Il grande malato d'Europa - Il vertice di Kazan - Difendono l'economia, preparano la guerra / Recensione: Ciò che sembrava un mezzo è diventato lo scopo / Doppia direzione: Il lavoro da svolgere oggi - Modo di produzione asiatico? - Un rinnovato interesse per la storia della Sinistra Comunista - Isolazionismo americano post-elettorale?

Raccolta della rivista n+1

Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

Continua a leggere la newsletter 245
Leggi le altre newsletter

Abbonati alla rivista

Per abbonarti (euro 20, minimo 4 numeri) richiedi l'ultimo numero uscito, te lo invieremo gratuitamente con allegato un bollettino di Conto Corrente Postale prestampato.
Scrivi a : mail2

Iscriviti alla newsletter

Iscriviti alla newsletter quindicinale di n+1.

Invia una mail a indirizzo email