Tali sistemi utilizzano una grande quantità di energia per processare l'enorme massa di dati. Una ricerca ha dimostrato che l'addestramento di GPT-3 ha portato al consumo di ben 700.000 litri di acqua (Wired, "L'uso di ChatGpt equivale al consumo di migliaia di litri d'acqua"). Il cervello artificiale sta crescendo e acquisendo caratteristiche simili a quelle del cervello umano, ma consuma molta più energia. Nel testo Mai la merce sfamerà l'uomo si affronta il problema dello scambio di materia ed energia tra l'ambiente e la specie umana, arrivando alla conclusione che o si va verso un equilibrio dinamico con la biosfera, oppure verso un divenire insostenibile con conseguenze catastrofiche. Si tratta dunque di affrontare in maniera sistemica il rapporto tra uomo e natura attraverso un piano di specie che riguardi l'energia, gli spostamenti, la produzione, i consumi, ecc.
HeyGen, una piattaforma di IA che oltre a tradurre i video modifica il labiale di chi sta parlando per conformarlo con il tipo di lingua selezionata, sta praticamente risolvendo il problema delle traduzioni dei messaggi vocali. Ovviamente, rimane il problema delle fake news: se questo tipo di modello prende piede sarà sempre più difficile riconoscere ciò che è reale e ciò che è falso. La velocità con cui si diffondono le notizie nell'epoca dei social network rende il sistema capitalistico sempre meno controllabile. Recentemente, la foto di un falso attacco al Pentagono, generata con l'IA, ha avuto ripercussioni in borsa (il Dow Jones Industrial Index è sceso di 85 punti). Siccome gli algoritmi che governano i sistemi finanziari rispondono agli input che arrivano dalla società, e lo fanno molto velocemente, notizie false possono generare delle circolarità auto-rinforzanti. Pensiamo all'impatto che possono avere le fake generate dai modelli di IA nei teatri di guerra.
Gli appelli firmati dai grandi del modo tech, a cominciare da Elon Musk, per una moratoria sullo sviluppo dell'IA nascono dalla preoccupazione di non poter distinguere il contenuto generato dalle macchine dal contenuto umano. Nella lettera-appello uscita qualche mese fa si legge: "I potenti sistemi di IA dovrebbero essere sviluppati solo quando saremo certi che i loro effetti saranno positivi e i loro rischi saranno gestibili." Un recente rapporto dell'Europol ha illustrato come si potrebbero usare i modelli di linguaggio basati sull'IA: cybercrime, frodi e impersonificazioni. Gli appelli dei big della tecnologia lasciano il tempo che trovano, dato che ogni stato pensa ai propri interessi e non accetta limiti alla ricerca, soprattutto in campo bellico.
Il capitale non lo può fermare nessuno e così precarietà e miseria dilagano. Alcune componenti della borghesia cercano volontaristicamente soluzioni, e difatti aumentano i saggi e gli articoli in cui si lancia l'allarme per un mondo senza lavoro, per gli effetti della disoccupazione tecnologica e per l'aumento della povertà, anche tra chi lavora.
A proposito di lavoro, negli USA gli scioperi nel settore dell'automobile (General Motors, Ford e Stellantis), guidati dal sindacato United Auto Workers (UAW), vedono gli operai chiedere un aumento del 40% in busta paga e la riduzione dell'orario settimanale a 32 ore, pagate 40. Qualche mese fa l'America aveva tremato quando era stato annunciato lo sciopero alla UPS; evidentemente, quando i lavoratori si muovono compatti, in settori strategici per l'economia, i risultati li ottengono. Messaggi di solidarietà ai lavoratori americani dell'automobile sono arrivati da Brasile, Messico, Sud Africa, Malesia e dall'Europa.
Intervistata da Fanpage.it, la segretaria del PD si è detta favorevole all'ipotesi della riduzione della settimana lavorativa a quattro giorni. Gli appelli dei politici servono a farsi pubblicità, ma sono ormai nell'ordine delle cose la riduzione della settimana lavorativa e il reddito di base, dato che sempre meno lavoratori (sfruttati al massimo) mantengono tutta la società e tale dinamica non è sostenibile a lungo. Perciò governanti, politici e bonzi sindacali corrono ai ripari, anche per cavalcare i futuri movimenti di lotta.
La dissipazione, ovvero lo sciupio di energia, è il modo di essere del capitalismo. Scienza economica marxista come programma rivoluzionario è un quaderno in cui abbiamo raccolto una serie di articoli-resoconto che furono pubblicati sul giornale del Partito Comunista Internazionale tra il 1959 e il 1963. Tali lavori ci sono tornati utili per l'articolo "Capitale e teoria dello sciupio" in cui abbiamo scritto che il capitalismo ha bisogno di sempre più energia per riprodursi, è costretto ad aumentare la produttività del lavoro per aumentare la massa del plusvalore ma così facendo fa diminuire il saggio di profitto. Da tempo i parametri capitalistici sono sballati e i tentativi della borghesia di mettere in equilibrio il sistema alla lunga le si rivoltano contro. Nei "punti di Forlì" la nostra corrente, al contrario di PCI e sindacati tricolore che chiedevano investimenti produttivi, prospetta un piano massiccio di disinvestimento dei capitali, "ossia destinazione di una parte assai minore del prodotto a beni strumentali e non di consumo" (Punto "a" del Programma rivoluzionario immediato nell'Occidente capitalistico, 1952).
C'è una corrente borghese, che ha come rappresentante Serge Latouche, che ha ripreso il tema del "disinvestimento" in chiave riformistica: bisogna abbandonare la fede e la religione della crescita a favore di una decrescita felice. Siccome i "partigiani della decrescita" non riescono a vedere un futuro diverso dal presente, fanno riferimento al passato, quando c'erano meno automobili, tecnologia, più campagna e soprattutto piccole comunità proudhoniane. Se poi si aggiungono i cibi a chilometro zero, gli orti autogestiti e i gruppi di acquisto solidale, il piatto è servito.
Nella scorsa riunione redazionale abbiamo spiegato la differenza tra logica analitica e logica sistemica, ovvero tra l'affrontare un problema alla volta concentrandosi su di esso, e ragionare nell'ottica di un insieme e dei suoi sottoinsiemi. I sistemi cibernetici, che siano un ecosistema oppure una società, sono comprensibili solo adottando una logica circolare e non una lineare. Un altro punto su cui è sempre bene ritornare riguarda la modalità della lotta per la società futura: adottando le categorie di n (capitalismo) è impossibile uscire dal sistema criticato, per farlo bisogna proiettarsi in n+1 (comunismo) e ragionare diversamente.
Luca Casarini, ex disobbediente e leader no-global, riciclatosi come salvatore di migranti nel Mediterraneo, è stato recentemente invitato da Papa Francesco a partecipare al Sinodo sulla sinodalità, la cui prima sessione si svolgerà in autunno a Roma. La Chiesa ha vari problemi (crisi delle vocazioni, calo dei fedeli, ecc.), e ci sono diverse posizioni che si fronteggiano al suo interno ma che sostanzialmente si possono ridurre a due: quelli favorevoli alla linea di Bergoglio, cioè ad una Chiesa in uscita, e quelli che vogliono difendere la Tradizione e rifiutano quelle che considerano aperture al secolo. Gli scontri al suo interno vertono sull'omosessualità, l'eucarestia, il sacerdozio femminile, i preti sposati, ecc.
Quando tutto va bene, la dialettica interna agli apparati di dominio si svolge in maniera "costruttiva"; quando invece la crisi è strutturale emergono linee programmatiche non più ricomponibili e, nel caso della Chiesa, si sente sempre più spesso parlare di scisma. Se al tempo della rivoluzione borghese essa si è contrapposta alla nuova classe che stava prendendo il potere, in quanto laica ed espropriatrice dei beni ecclesiastici, nel periodo successivo si è riappacificata con gli stati borghesi grazie ai vari concordati, divenendo parte integrante del sistema capitalistico ("Chiesa e fede, individuo e ragione, classe e teoria", 1950). Se quest'ultimo sta collassando, essa non può certo rimanere in salute.