Come riporta Forbes, i dazi di Trump hanno fatto perdere quasi 12 miliardi di dollari in un solo giorno a Elon Musk, dato che gran parte dei suoi introiti derivano dal mercato cinese. Tali imposte, quindi, si ritorcono contro gli stessi capitali USA. Se da una parte il mercato mondiale collega tutto e tutti, e la socializzazione del lavoro supera le barriere nazionali, dall'altra restano la proprietà privata centralizzata in grandi monopoli, rimasugli di borghesie nazionali, confini difesi armi alla mano. Siamo, come direbbe la Sinistra, nel vortice della mercantile anarchia.
Il capitalismo è riuscito a superare le sue crisi spostandole nel futuro, ma ingigantendole. Ogni stato cerca di scaricare al di fuori dei confini le proprie contraddizioni, ostacolando gli altri stati nei loro medesimi tentativi di conquista di spazi di mercato. Il capitale è troppo impaziente per aspettare che gli uomini predispongano i loro piani, agiscano razionalmente, magari a lungo termine. Le guerre commerciali, in alcuni casi, diventano guerre guerreggiate.
Nell'articolo "DeepSeek: il vero vantaggio della Cina è il capitale umano" (Il Fatto Quotidiano), Alessandro Aresu osserva che, per il momento, gli USA attraggono intelligenze umane (ingegneri, matematici, ecc.) da tutto il mondo, mentre Pechino ne forma milioni ogni anno, considerando che le rispettive popolazioni ammontano per i primi a 330 milioni, per la seconda a oltre 1,3 miliardi. La demografia dunque conta. Non è un caso che ci siano vertici come quelli di Kazan, nei quali si inizia a discutere di monete alternative al dollaro. Il BRICS non rappresenta un polo unitario alternativo al dominio USA, ma dimostra che sono in corso dei tentativi di svincolarsi dalla dittatura del dollaro.
Musk ha lanciato l'idea del MEGA, "Make Europe Great Again", che ha prodotto un primo incontro tra gruppi politici europei aderenti a tale proposta. Musk è il megafono di forze disruptive, che poi sono quelle del settore hi tech, tese a far saltare i vecchi equilibri. Anche Trump strizza l'occhio ai gruppi di destra in Europa, come l'AFD in Germania che ha scombussolato il panorama politico nazionale. In realtà, sarebbe meglio dire che è la crisi economica a scombussolare gli assetti politici, portando alla ribalta forze "antisistema". A Berlino oltre 200mila persone sono scese in piazza per protestare contro l'avvicinamento annunciato tra CDU e AFD. Dietro queste manifestazioni "antifasciste", c'è un malessere crescente verso lo stato di cose presente.
La corsa tra USA e Cina per lo sviluppo dell'intelligenza artificiale (chip war) non è soltanto una sfida tecnologica, ma anche politica e militare. Per gestire le accelerazioni in corso in ambito tecnologico ci vorrebbe un organismo mondiale incaricato di coordinare questo sviluppo, ma all'interno del capitalismo esso non può darsi.
In un articolo del Sole24Ore intitolato "DeepSeek-R1: il primo modello di ragionamento aperto e autonomo", si riportano i progressi compiuti da OpenAI, Google e, recentemente, DeepSeek nel passaggio dai modelli linguistici (LM, "language model") ai modelli di ragionamento (RM, "reasoning model"). Questi ultimi apprendono dai propri errori migliorandosi. ChatGPT è uscito un paio di anni fa, ora DeepSeek-R1 rappresenta un passo in avanti: è parzialmente aperto e i metodi di addestramento sono stati resi noti, sebbene non siano stati divulgati i dati utilizzati. Siamo di fronte a cambiamenti che stanno sconvolgendo la società, portando alla formazione di un "sistema di sistemi" che potrebbe arrivare a dedurre e formulare soluzioni in modo autonomo, quello che Pedro Domingos chiama Algoritmo Definitivo, che Nick Bostrom chiama Singleton, che Raymond Kurzweil chiama Singolarità.
Questa transizione di fase (da non confondere con la fase di transizione, che può durare secoli) è dovuta allo sviluppo della forza produttiva, al fatto che macchine costruiscono macchine e che queste, al pari degli organismi, evolvono (George Dyson, L'evoluzione delle macchine. Da Darwin all'intelligenza globale).
Il contenitore capitalistico corrisponde sempre meno al suo contenuto. Il mondo è interallacciato come non mai. Il filosofo Bostrom è un rappresentante dei circoli borghesi preoccupati dello sviluppo dell'intelligenza artificiale, della possibilità che essa sfugga di mano a chi l'ha generata. Bostrom fa l'ipotesi del Singleton: dalle prime tribù fino ai moderni stati l'umanità procede, sull'onda dello sviluppo tecnologico, verso un aggregato mondiale unico. Bisogna, però, aggiungere che a tale tendenza alla massima centralizzazione si accompagna quella alla disgregazione, al caos, alla guerra.
La Francia è in pieno caos politico, la Germania è alle prese con la recessione, in Serbia in seguito al crollo di una tettoia della stazione della città di Novi Sad si sono susseguite imponenti manifestazioni antigovernative. Nelle piazze del mondo avviene, su scala differente, quanto è accaduto qualche miliardo di anni fa nel brodo primordiale: nuove forme di aggregazione della materia.
L'algoritmo non è qualcosa di esterno all'uomo, ma è alla base della sua stessa evoluzione (il DNA è un codice), che passa anche attraverso lo sviluppo delle macchine. La stessa vita è un una sorta di algoritmo:
"Dall'algebra di Boole al diodo, dalla macchina di Turing all'architettura di von Neuman, dalla cibernetica di Wiener alla teoria dell'informazione di Shannon, dal transistor alla legge di Moore sull'aumento della potenza di calcolo dei microprocessori, il processo che portò alla realizzazione del computer è stato una riproduzione del processo che quattro miliardi di anni fa sfociò nella comparsa della materia vivente." ("Poscritto al Grande Ponte")
Gli informatici hanno potuto sviluppare algoritmi perché la computazione esiste in natura. I movimenti di massa, al di là di quello che pensano i partecipanti o gli organizzatori, nascono e si sviluppano partendo da indicazioni elementari: sì/no, acceso/spento, 0/1. Se le tue condizioni di vita peggiorano, allora sei costretto a fare qualcosa per migliorarle o per evitare che peggiorino ulteriormente. Il libero arbitrio in questa dinamica è solo un'illusione.
Tutti quotidianamente, anche senza esserne coscienti, eseguiamo degli algoritmi. Le molecole sociali che scendono in piazza mettono in pratica azioni finalizzate ad ottenere risultati, a risolvere problemi. Procedono deterministicamente per tentativi ed errori alla ricerca di soluzioni.