Al di là dei contenuti discussi durante la tele riunione, quello che è risultato più interessante è stata l'organizzazione dell'assemblea e l'approccio assolutamente inclusive. Nel mondo i processi autorganizzativi che si mettono in moto sono sempre più potenti. In questo caso il collegamento tra persone di diverse nazionalità è indicativo: può essere effettuato da chiunque grazie ai software e alle istruzioni presenti in rete ed il problema della lingua è presto superato con traduzioni fatte in tempo reale da traduttori elettronici od in carne ed ossa.
L'epoca di Internet è caratterizzata da un movimento sociale generalizzato. L'esempio storico più calzante a cui possiamo riferirci è quello dell'amigdala: ricerche paleontologiche hanno rivelato che le amigdale paleolitiche non erano semplici attrezzi ma strumenti di una qualche forma di linguaggio, la cui fabbricazione incideva sulla produzione del linguaggio stesso anche attraverso lo sviluppo di aree del cervello dedicate. Allo stesso modo, come già intuì Engels, le grandi costruzioni monumentali, incomprensibili per l'uomo borghese, potrebbero essere state, come l'amigdala, uno strumento per sviluppare linguaggio e cervello sociali. Tutte le società umane hanno subìto un'evoluzione analoga a quella dell'amigdala-linguaggio. Nel caso di Internet non si tratta tanto e solo di analizzare meticolosamente i contenuti proposti da chi lo utilizza, ma piuttosto di comprendere il cambio di paradigma che esso incarna. E' l'interazione tra persona e tecnologia che ci interessa. A livello sociale si sta formando un organismo bio-cibernetico aperto, in grado di assorbire informazione, di filtrarla, di utilizzarla o di ignorarla. Accenniamo anche alla curiosa piattaforma "LiveMocha", sito che permette di imparare le lingue straniere tramite un meccanismo di doppia direzione: allievi e maestri allo stesso tempo, il proprio processo di apprendimento è legato a quello altrui e allo sviluppo della piattaforma stessa.
A proposito di sviluppo del cervello sociale, il collegamento al libro di John Brockman, "Digerati (Dialoghi con gli artefici della nuova frontiera elettronica)", viene spontaneo: "L'uomo crea i propri strumenti e poi si forma a loro immagine e somiglianza".
Nell'epoca della smaterializzazione delle merci anche i borghesi comprendono che abbiamo a che fare con una merce non più discreta ma continua e quindi in divenire: "Il valore sta nell'attività. Una sintesi totale di tutta la conoscenza umana non produrrà una quantità fantastica di dati, o enormi biblioteche piene di libri. L'informazione è processo. Il valore non sta più nella quantità, nella spiegazione. Il valore sta nell'attività. Contenuto non è più un sostantivo. Contenuto è contesto. Contenuto è attività. Contenuto è rapporto, comunità. Contenuto non è testo o immagini distinti dalle componenti interattive che forniscono loro accesso. Contenuto è la qualità interattiva. Contenuto è un verbo, un processo in divenire."
E continua: "L'Idr [Intelligenza distribuita in rete] è la mente collettiva esternata, la mente che tutti condividiamo. Idr è l'infinita oscillazione della nostra coscienza collettiva che interagisce con se stessa, aggiungendo una dimensione più piena e ricca a quel che significa essere umani. Io sono Internet. Io sono il World Wide Web. Io sono informazione. Io sono contenuto. I computer non c'entrano. La comunicazione umana, sì".
A livello "sindacale" il contesto italiano mostra sempre più segnali diffusi di subbuglio. La lotta nata nel settore della logistica (soprattutto alla SDA/Poste di Roma) e gestita dal Sicobas sembra coinvolgere lavoratori a cui non bastano le solite rivendicazioni (scatti salariali, rispetto dei contratti, ecc.) e che spingono per un allargamento del movimento e delle sue richieste. Sarebbe interessante se riuscissero a creare collegamenti con i lavoratori dell'Ikea e dei grossi centri di distribuzione nel Nord Italia. A Taranto invece sono arrivate altre 500 unità di polizia in funzione preventiva vista l'eventualità del blocco degli stipendi per gli operai dell'Ilva, dove sono in più di diecimila a rischiare il "posto". Taranto è l'Italia, la temperatura sociale sta salendo e tutti i problemi di coordinamento verranno via via superati dalla realtà. Per adesso si fatica ad individuare spazi/luoghi di aggregazione ma gli ostacoli saranno facilmente superati qualora si raggiunga una determinata soglia critica ("L'atomo sociale" - Mark Buchanan). A tal proposito è da segnalare un volantino del Sin.Base di Genova che attacca duramente l'ipotesi dei sinistri di nazionalizzare le fabbriche in crisi.
Dagli Usa arriva invece la notizia di un altro "suicidio" nell'ambiente cyber-attivista. Il giovane programmatore Aaron Schwarz, nonché scrittore e conosciutissimo attivista del Web, era stato arrestato per aver scaricato buona parte del database di articoli accademici JSTOR tramite la rete open access del MIT e per questo perseguitato alacremente dalla macchina giudiziaria americana, che non gli ha lasciato scampo. Sempre in territorio statunitense si fanno più frequenti le stragi, specie ad opera di insospettabili, sintomo evidente che il fronte interno scricchiola. Il fenomeno della vita senza senso non può che essere maggiore nel cuore del capitalismo dove però se da un lato troviamo fenomeni distruttivi o autodistruttivi, dall'altro vediamo esperienze aggregative come quelle di OWS.
Il collasso degli stati continua a ritmo incalzante e quanto sta accadendo in Mali né è la prova. La Francia ha immediatamente inviato i propri contingenti nel paese africano, prova di debolezza che però non poteva essere evitata pena la mancata protezione degli interessi nazionali. Anche la Germania è intervenuta ma non in collaborazione coi francesi in quanto gli interessi in gioco sono differenti. Nel frattempo le popolazioni berbere, represse da cinquant'anni dal governo della vicina Algeria, e tuareg cominciano ad autorganizzarsi.
Come scritto nell'articolo "L'Africanistan di Parigi" apparso sulla rivista Limes, la Francia rischia l'impantanamento in Mali: o i francesi riusciranno a mandare forze adatte a combattere nel deserto o dovranno trovare aiuti internazionali, ma questo scenario non sembra possibile e la situazione potrebbe sfuggire di mano. L'Africanistan descritto da Caracciolo non è uno scenario assurdo o fantasioso perché reali interessi parziali, locali e internazionali si intrecciano e giocano di conseguenza un ruolo decisivo accrescendo il caos in quella zona del pianeta. Basti pensare agli avvenimenti in Sudan, ai signori della guerra in Somalia, ai mercenari della Costa D'Avorio, allo stato nello stato che si sta formando in Algeria, ecc.
Il Capitale nel suo divenire anti-forma sta disgregando esso stesso gli stati nazionali: "[Già] il presente Stato borghese va verso il proprio affossamento, in attesa che si affossi lo Stato senza aggettivi. Ma intanto spaventosamente si gonfia, assume le proporzioni del Moloch divoratore di immolate vittime, del Leviathan col ventre gonfio di tesori stritolante miliardi di viventi. Mentre del nostro Stato rivoluzionario prevediamo la dissoluzione graduale, del presente Mostro prevediamo invece la paurosa, ma luminosa esplosione (Inflazione dello Stato, 1949)."