La borghesia è costretta a sfornare, o a rispolverare, teorie per far fronte all'enorme sovrapproduzione di merci e capitali, e incarica la piccola borghesia di mettersi al tavolo per tentare di risolvere i problemi della disoccupazione cronica e della miseria crescente. Allo stesso tempo, però, il "mostro sociale corporativo", la rete di interessi che lega sindacati, imprenditori e istituzione, continua a macinare, tanto più in vista della grande fiera che tra poco aprirà i battenti a Milano. In barba ai milioni di disoccupati che riempiono le tabelle dell'Inps, le parti coinvolte nel grande evento hanno firmato protocolli d'intesa per l'impiego del lavoro gratuito, in spregio alle loro stesse costituzioni e leggi. Alcuni sinistri hanno messo per iscritto il fattaccio presentando un esposto alla Direzione Territoriale del Lavoro di Milano, in cui viene richiesto l'intervento tempestivo dell'Ispettorato del Lavoro a fronte della violazione della legge.
Al centro del programma ufficiale di Expo vi è lo slogan "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita". Grazie agli sponsor Coca Cola e Mc Donald's verranno sviluppate tematiche legate al diritto ad un'alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutti gli abitanti della Terra. Al di là delle contraddizioni esplicite del grande barnum milanese, l'agricoltura rimane un aspetto importantissimo per la vita della specie umana. False alternative, come ad esempio quella della decrescita, sono sfaccettature diverse, sotto forma di imbonimento democratico, tramite cui opera l'ideologia dominante. Di sicuro non basteranno a salvare il sistema dalla sue contraddizioni. Mai la merce sfamerà l'uomo.
In Fiorite primavere del Capitale si afferma che la rivoluzione borghese non l'hanno fatta i borghesi: ai sanculotti, che hanno sopportato i pesi maggiori, si sono aggiunti feudatari falliti, ex militari, ecc., in un gran miscuglio interclassista. Proprio il tentativo estremo di difendere le conquiste e le garanzie ottenute nel passato, costringe le mezze classi – protagoniste della rivoluzione - a far saltare la società.
La teleconferenza è proseguita con le notizie sull'ultima strage del mare. Un'ondata di dimensioni bibliche preme sui confini europei e spinge i governi ad attivare misure di forza. Sembra che dalla Libia siano pronti a partire un milione di persone: masse di uomini che non si possono fermare né con i bombardamenti né con i blocchi navali e che comunque sconvolgeranno equilibri già molto precari. Per quel che ci riguarda non ci resta che dire: Avanti, Barbari!
La riunione si è conclusa con un accenno al nuovo numero in uscita della rivista, il 37, in cui viene affrontato il punto di Forlì del Programma Rivoluzionario Immediato sull'informazione. Lo spunto è venuto dalla curiosità destata da un'applicazione sviluppata da Twitter per lo streaming. Con Periscope, questo il nome dell'app, è possibile trasmettere quanto accade intorno a noi, come una diretta-tv, senza limiti di tempo e con la possibilità di chattare con chi ci segue. Diventa quindi alla portata di tutti - basta uno smartphone - il live-streaming, coadiuvato da un sistema per la ricerca dei canali simile a quello di Twitter, sintonizzato cioè sulle tendenze a livello globale e dei contatti personali.
Oggi la situazione sociale e tecnica è talmente evoluta che il controllo da parte dello stato proletario potrà realizzarsi attraverso l'impianto di sistemi intelligenti, superando già nella fase di transizione la questione della "nazionalizzazione" delle forze produttive. Già molto prima dell'avvento della "dittatura proletaria", ci sarà una vera e propria occupazione delle reti, fatto per certi versi anticipato dal movimento OWS nel 2011 (la costellazione dei siti facenti riferimento a Occupy contava migliaia di hub). Al pari della rete elettrica, che vive di vita propria e si autoregola teoricamente senza richiedere intervento umano, anche Internet è un elemento tecnico di comunismo. Ognuno può accedervi per cercare ciò che non sa, per creare contenuti nuovi, modificarne altri di esistenti, o per accedere a comunità che lo aiutino a conoscere.
Secondo Manuel Castells, il 97% dell'informazione esistente è digitalizzato. Non è difficile prevedere che giornali di carta, televisione e tutto ciò che è informazione unidirezionale scompariranno. Nel capitalismo questa potenzialità è inespressa, ostacolata dai rapporti di valore, ovvero dalla proprietà privata, dal copyright e dal diritto d'autore.
Marx ed Engels parlano di estinzione dello Stato, il quale si difende, annaspa, ma alla fine si dissolve. Lo stesso vale per la scuola: mentre alcuni sinistri la difendono strenuamente, il capitalismo stesso arriva a produrre corsi che permettono lo sviluppo di sistemi basati sull'autoapprendimento (MOOC). In Russia nel 1917 si è riusciti a estirpare l'analfabetizzazione semplicemente liberando energie presenti nella società.
Tutte le rivoluzioni tendono a occupare fisicamente i posti da dove si riverbera l'informazione, la rivoluzione futura tenderà a liberare l'immensa potenzialità delle sue truppe assecondando al massimo grado la loro azione antiformista.