Il lancio del programma cinese, con prestazioni altissime ottenute a basso costo, ha avuto nel breve giro importanti conseguenze, tanto da finire sulle prime pagine di tutti i giornali (The Economist, "Why Chinese AI has stunned the world"). R1 sta facendo tremare i colossi dell'AI americani ed i maggiori produttori di chip (Nvidia, Broadcom, Amd, acc.), tutto il conglomerato di aziende (ed interessi) che detiene direttamente o indirettamente il monopolio di questo tipo di applicazioni è in subbuglio. In seguito al suo rilascio, Nvidia, leader nella produzione di chip per l'intelligenza artificiale, ha registrato una perdita di 600 miliardi di dollari di capitalizzazione in un solo giorno, segnando il più grande calo dal marzo 2020 e il più grande crollo di valore giornaliero di qualsiasi azienda nella storia.
Uno dei timori dell'Occidente, legati alla diffusione di questo programma, riguarda anche l'enorme mole di dati che potrebbe finire nella mani della Cina. TikTok, ad esempio, è minacciata di chiusura negli USA dove conta oltre 170milioni di account, a causa delle accuse di trasferire illegalmente i dati personali dei cittadini americani verso la Cina. Nel contesto militare, è in corso una battaglia che si gioca non solo attraverso i satelliti e i cavi sottomarini, ma anche nella capacità di raccogliere e analizzare i dati del nemico. Le Tesla circolanti in Cina sono ritenute da Pechino dei sistemi di spionaggio degli Stati Uniti, sul banco degli imputati ci sono le telecamere e i sensori usati per la guida assistita. E' interessante notare che uno dei più importanti stabilimenti di produzione di queste automobili si trova a Shangai.
Nel campo della ricerca sull'intelligenza artificiale, gli Stati Uniti ritenevano di avere un vantaggio di alcuni anni rispetto alla Cina, ma ora tale convizione è stata messa in discussione. La velocità di sviluppo di queste tecnologie è ormai misurabile in mesi, con rivoluzioni tecnologiche che avvengono a un ritmo così rapido che si fatica a tenere il passo. La borghesia è preoccupata dal fatto che sta perdendo il controllo del proprio sistema (vedi Superintelligenza. Tendenze, pericoli, strategie di Nick Bostrom), non riesce ad anticipare i processi bensì li subisce. E' notizia recente che due sistemi di IA si siano auto-replicati: il primo è Llama-3.1-70B-Instruct di Meta, e il secondo è Qwen2.5-72B-Instruct di Alibaba. Secondo alcuni esperti potrebbe essere stata superata la cosiddetta "linea rossa", quel limite oltre il quale le macchine non dovrebbero andare (vedi "Tre leggi della robotica" di Isaac Asimov). Elon Musk e altri capitalisti del settore hi-tech hanno proposto una moratoria per frenare lo sviluppo dell'AI: ammesso che i tentativi abbiano un senso, sarebbe necessario un organismo mondiale con il potere di imporre tali decisioni.
Negli ultimi anni miliardi di dollari di investimenti sono stati indirizzati verso il settore delle applicazioni per chatbot, in crescita esponenziale. Tale mercato è stato reso possibile dallo sviluppo di Internet. La Rete, per sua natura, è un qualcosa di aperto, collegato, basato su hub (nodi) e link (collegamenti), dove tutto è messo in relazione. Questo, però, si scontra con le barriere aziendali e nazionali. Il conflitto è tra due mondi, che non sono Cina e USA, ma due forme sociali antitetiche: capitalismo e comunismo. I dati non hanno confini e la loro raccolta è ormai internazionale.
In chiusura di teleconferenza, si è accennato alla situazione in Congo. Gli scontri nel nord del paese tra separatisti dell'M23 ed esercito regolare hanno causato nel giro di pochi giorni un centinaio di morti e migliaia di feriti. M23, sostenuto dal vicino Ruanda, ha conquistato la città di Goma. L'occupazione di territori altrui è prassi normale, come dimostrano le ultime dichiarazioni di Donald Trump che, appena eletto presidente, ha affermato di voler annettere il Canale di Panama, la Groenlandia e il Canada. E perché non dovrebbe fare la stessa cosa la Cina con Taiwan o la Russia con l'Ucraina? Ormai non si perde più tempo con la finezza della diplomazia ma ci si appella direttamente ai rapporti di forza (The Economist, "Rwanda does a Putin in Congo"). La Turchia ha occupato aree del nord della Siria, Israele la Striscia di Gaza e alcune zone del sud del Libano e della Siria.
In questa dinamica catastrofica le popolazioni vengono travolte. Il Congo è il mondo: milioni di persone sono state cacciate dalle proprie abitazioni e altrettanti sono costretti a rifugiarsi in altri paesi. Tutta l'Africa è nel caos, dal Sudan alla Somalia, dal Congo alla fascia dei paesi del Sahel. Caoslandia, di cui parla sovente Limes nelle sue analisi, non è una fascia geopolitica, ma la condizione in cui versa il mondo capitalistico alle prese con stati al collasso, guerre civili, marasma sociale, e popolazioni che diventano senza-riserve nel senso assoluto della definizione.