Un altro punto da approfondire riguarda il tipo di armamenti che potranno essere adoperati in futuro, a cominciare da quelli già esistenti, come i missili ipersonici, i cannoni laser, i satelliti, ecc. Sembra che gli Houthi abbiano danneggiato alcuni cavi sottomarini collocati nei fondali del Mar Rosso. Gli USA, imperialismo delle portaerei, sono tali perché hanno il controllo di determinati snodi strategici del pianeta, ad esempio dello stretto di Bab al-Mandab; ma se una forza tutto sommato piccola può mettere a repentaglio il traffico marittimo globale, allora il loro potere viene messo in discussione. Per risolvere la questione, l'America non dovrebbe limitarsi a bombardare il territorio yemenita, ma inviare i fantaccini terrestri così come fatto in altri contesti (Iraq e Afghanistan).
A proposito di invio di truppe, il presidente francese Macron ha paventato la possibilità di schierare contingenti occidentali in Ucraina, un'affermazione che la Russia ha ovviamente recepito come una minaccia. Mandare truppe in Ucraina vuole dire lasciare scoperte altre parti del mondo. La dottrina militare americana prevede l'impegno delle sue forze armate al massimo su due teatri bellici, ma ora se ne potrebbero aprire altri, a cominciare dal fronte interno, e questo i nemici degli USA lo sanno bene. Recentemente, un soldato americano si è dato fuoco davanti all'ambasciata di Israele a Washington in protesta per la strage di civili palestinesi in corso a Gaza, e nelle università del paese ci sono state varie manifestazioni contro la guerra e contro l'appoggio del governo Biden a quello di Netanyahu.
La crisi storica del capitalismo senile produce marasma sociale un po' ovunque. A Bruxelles, ci sono stati scontri tra agricoltori e polizia e decine di trattori hanno bloccato il quartiere degli uffici. Per la nostra corrente, nei momenti di polarizzazione sociale le mezze classi sono le prime a muoversi. Negli USA, ad esempio, cresce il numero di iscritti a corsi di tecniche di sopravvivenza, e vi sono gruppi che provano a sganciarsi da Internet per imparare a sopravvivere autonomamente di fronte alla catastrofe che temono arriverà.
Le dichiarazioni del presidente del consiglio italiano circa il bisogno di regolamentare lo sviluppo dell'intelligenza artificiale vanno proprio nella direzione di salvaguardare le mezze classi. Dice Giorgia Meloni, in una intervista al quotidiano giapponese Yomiuri Shimbun: l'IA "può generare grandi opportunità, ma può anche nascondere enormi rischi per le nostre società. Siamo di fronte alla reale possibilità che molte professioni, anche altamente qualificate, vengano rapidamente sostituite da algoritmi, causando crisi sociali e contribuendo ad ampliare il divario tra ricchi e poveri, spazzando potenzialmente via la classe media."
La velocità delle trasformazioni tecnologiche costringe il mondo a rincorrerle. OpenAI ha lanciato Sora, un modello di intelligenza artificiale capace di creare video partendo da righe di testo: il timore è che questi video sintetici siano indistinguibili da quelli reali. Mistral AI, un'azienda composta da 25 dipendenti con un'età media di trent'anni, ha creato un modello linguistico di grandi dimensioni (LLM) che tiene testa a ChatGPT 4, raccogliendo investimenti da Microsoft e lavorando con modelli open source. A chi potrebbero andare in mano queste tecnologie e come possono essere usate, è quello che si chiedono in molti. Una startup finlandese, Silo AI, ha presentato un nuovo LLM ancora più aperto di quello di Mistral, fornendo informazioni su come è stato addestrato e sul software utilizzato. Gli sviluppi tecnologici sono talmente veloci che gli Stati non riescono a muoversi in tempo per regolamentarli, anche perché è difficile farlo senza un coordinamento a livello mondiale. Meta ha annunciato il lancio di V-JEPA, un modello non generativo che apprende prevedendo le parti mancanti o mascherate di un video in uno spazio di rappresentazione astratto. Nelle dichiarazioni dei suoi progettisti:
"Il nostro obiettivo è costruire un'intelligenza automatizzata avanzata in grado di apprendere come gli esseri umani, realizzando modelli interni del mondo che ci circonda per apprendere, adattarsi e creare efficientemente piani adeguati allo svolgimento di compiti complessi".
Siamo prossimi ad una tornata di elezioni nel mondo e arrivano notizie di avatar che fanno comizi. In Pakistan il candidato Imran Khan, attualmente in carcere, è riuscito a comunicare con l'esterno attraverso video creati con l'IA partendo dai discorsi trasmessi agli avvocati. Questo insieme di tecnologie rappresenta un bel cruccio per la classe dominante perché è di difficile controllo, i complottisti hanno gioco facile nel dire che le immagini che si vedono in Rete non sono reali, che Internet non esiste più (Wired, "Vuoi vedere che internet è morta davvero?"). Ad un certo punto non si riesce più a distinguere se un video, una foto o un testo siano stati prodotti da uomini o processati da un programma. Essendo il campo dell'IA un settore di punta dove si riversano gli investimenti dei colossi del tech, c'è una forte spinta verso l'innovazione e si è messo in moto un processo auto-catalitico, che si fa da sé.
Abbiamo poi affrontato il tema dell'agricoltura, anche in seguito alle proteste del settore. Gran parte delle aziende agricole dei paesi a vecchia industrializzazione sono digitalizzate o si stanno avviando verso processi, come l'utilizzo di robot, che ne cambiano la natura. Secondo l'Istat, in Europa, ci sono sempre meno aziende agricole (ma più grandi), e nuove forme di gestione dei terreni.
Nell'articolo "L'uomo ed il lavoro del Sole" abbiamo visto come l'agricoltura sia già al di fuori dal circuito capitalistico, essendo un settore sostenuto dai sussidi statali, anche per ragioni strategiche. Gli Stati, infatti, non possono permettersi che parte della popolazione non possa mangiare. L'agricoltura non solo è un'infima parte dell'economia, ma è considerata dai paesi occidentali come una specie di "servizio nazionale all'alimentazione".
La massa delle non classi pesa enormemente sul bilancio di uno stato moderno: tra il 2021 e il 2027 le politiche agrarie dell'Europa richiederanno una spesa di circa 400 miliardi di euro (Il Post, "Quanto valgono i sussidi europei all'agricoltura"). Gli agricoltori non hanno nessun potere sulle dinamiche del mercato e chiedono ai governi e all'Unione Europa di intervenire aiutandoli di più, chiudendo gli occhi sull'uso di pesticidi e di altri elementi chimici tossici. Ma tant'è, oggi non può esistere un capitalismo che funzioni senza continui rattoppi in termini di sovvenzioni, stimoli monetari e sostegni all'economia. Comunque, per distribuire plusvalore, dev'essercene.