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Rivista n. 55, luglio 2024

Editoriale: Non potete fermarvi

Articoli: Evoluzione extra biologica
Transizione di fase. Prove generali di guerra

Rassegna: Presa d'atto
Il capitalismo è morto

Recensione: Dallo sciopero, alla rivolta, alla Comune
Guerra civile negli USA, ma non quella vera

Doppia direzione: Il programma immediato non ammette mediazioni

Appuntamenti

21/22

Set

95° incontro redazionale
Temi da definire
 

94° incontro redazionale
Temi: Mineralizzazione del pianeta - Ideologie di un capitalismo che nega sé stesso - Non vi è guerra che possa far ripartire... >>>

1

Giu

"La guerra cibernetica" - conferenza pubblica a La Spezia
Sabato 1 giugno 2024, ore 17, presso Circolo Arci Canaletto via Giovanni Bosco 2 - La Spezia >>>

20

Apr

"La guerra che viene" - conferenza pubblica a Milano
Sabato 20 aprile 2024, ore 17, presso Circolo anarchico Bruzzi-Malatesta via Torricelli 19 Milano (MM2 Romolo) >>>

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Un compagno mi chiedeva se certe forze interne della borghesia americana, come il PNAC (Project for a New American Century), potessero essere la base per un cambiamento di rotta della politica americana. Se cioè si stesse per caso passando dalla dottrina delle alleanze con chiunque convenga, a quella delle alleanze con "chi la pensa come noi", alla Huntington. Ho risposto con un no secco: un Bush è talmente utile che sarebbe saltato fuori comunque, magari dopo la vittoria di Al Gore, che qui si dice sia stata quella autentica.

Un cambiamento di rotta e l'avvio di una politica meno ottusa potrà esservi in futuro, ma adesso l'America deve passare attraverso questa fase. Sulla scena politica americana del terzo millennio l'intreccio di forze favorevoli al capitale privato più che al Capitale in generale era talmente forte che con la crisi delle elezioni in Florida hanno visto un opportunità da cogliere al volo. Quando dico "capitale privato" non voglio ripetere le sciocchezze sui fatti personali dei petrolieri, ma mi riferisco all'intera corporate elite, una classe capitalista avida, strafottente e sicura del proprio potere di controllo, una burocrazia militaristica gonfia di dollari e forte di vasto appoggio sociale, non solo elettorale. Una vera e propria ideologia dominate parallela, irrazionale, basata sul peggior fondamentalismo religioso ed economico. Tutto questo di fronte a un political establishment – il Congresso americano e la Casa Bianca – in completo collasso. È il Sistema che ha problemi di autocontrollo, ma è ovvio che, trattandosi dell'America, questo ha effetti sul mondo intero.

Pubblicato in Doppia direzione

[…] Voi che avete conosciuto Bordiga, o che comunque conoscete bene i suoi scritti e le sue potenti elaborazioni sui fatti, cosa direbbe del grande movimento di massa mondiale che qui [negli Stati Uniti, N.d.R.] e nel mondo si è opposto alla guerra con più di cento milioni di persone in piazza? Per di più organizzandosi a rete, via Internet, in contrasto con i miti dell'anti-globalizzazione? Perché il peace movement negli USA, anche al tempo del Vietnam, è un corpo senza testa, mentre in Italia e in Europa la Sinistra Comunista è una testa senza corpo? Nessuno, né i vecchi compagni, né i gruppi bordighisti, né "n+1", mi ha dato una convincente spiegazione di questo fatto, quindi vi ripeto la domanda […].

Pubblicato in Doppia direzione

Mi fa piacere riscontrare sulla rivista cose che ho scritto anch'io in un articolo che qui [negli Stati Uniti, N.d.R.] ovviamente non hanno pubblicato. L'esecutivo di Bush ha perso la testa, mentre la borghesia americana avrebbe bisogno di decisioni razionali e rapide. Sembra che tutto stia scivolando verso classiche soluzioni di tipo militare. Gli Stati Uniti potrebbero fare la guerra con l'economia invece che con le bombe, per adesso. Certe cose che scrivete le condivido pienamente. Anch'io sono convinto che siamo arrivati a un punto molto pericoloso per tutto l'umanità. Questa irrationality sta montando da più di mezzo secolo. Forse siamo al punto in cui il sistema non può fare altro che suicidarsi. Vi pongo tre domande dopo aver letto i vostri articoli sull'Argentina:

Pubblicato in Doppia direzione

"Sono stato colpito da una vostra affermazione: in una vostra newsletter e nell'ultima riunione pubblica a Torino avete detto che l'attentato a Washington e New York rappresenta il solo tipo di guerra possibile oggi contro gli Stati Uniti. Sono d'accordo con voi sul fatto che non si tratta di un attentato alla Sante Caserio ma di un gesto che richiede preparazione, competenza, capacità esecutiva, vasta struttura operativa, organizzazione moderna ed efficiente. È certo giusto inquadrare queste "pulsioni dei rapporti materiali" nel complesso della crisi e dei rapporti intraborghesi anche per la destinazione della rendita petrolifera. Ma non riesco a capire in che modo questi attentati e la susseguente reazione "antiterroristica" rappresentino la forma unica della guerra attuale, sia pure contro un paese imperialistico ultrapotente. Chi ci impedisce di ipotizzare che, nell'acuirsi delle contraddizioni del modo di produzione dominante, non si aprano delle crepe nella coalizione superimperialistica apparentemente compatta, per ricostruire dei contrasti "classici" fra gruppi di stati in concorrenza fra loro per il dominio capitalistico?

Pubblicato in Doppia direzione

La citazione riportata nella locandina della riunione pubblica di marzo, in merito alla relazione "Marx, la Germania e l'ideologia tedesca", ben individua il tema che sarà affrontato, e cioè il rapporto tra Germania e filosofia. Partendo dall'analisi della "Introduzione a Per la critica della filosofia del diritto di Hegel" e passando per alcuni fatti storici significativi, verranno messe in evidenza le caratteristiche peculiari del paese teutonico in relazione al dispiegarsi della dinamica rivoluzionaria nel contesto europeo e mondiale.

All'epoca dell'ondata rivoluzionaria di inizio '900, la Germania diventò il punto di riferimento per tutti i comunisti poichè era il paese europeo maggiormente industrializzato e con un proletariato combattivo, ma questo insieme di elementi non produsse il "rovesciamento della prassi" tanto sperato.

Dal consueto monitoraggio dei vari siti della galassia OWS abbiamo appreso che è stato occupato il Campidoglio dello Stato del Michigan per contestare una legge che ridurrebbe le possibilità di intervento dei sindacati e la conseguente organizzazione dei lavoratori. Le proteste sono partite qualche giorno fa e dopo diversi arresti e larepressione messa in atto dalle forze dell'ordine i lavoratori, a distanza di qualche giorno, sono tornati più numerosi sotto il palazzo del governo locale. Si riscontrano diverse somiglianze con quanto verificatosi nel Wisconsin nel 2010 e i documenti di Occupy che possiamo leggere ricordano proprio quelle lotte. Nella giornata di martedì si contano circa 15.000 partecipanti alle manifestazioni "Occupy Capitol" e nelle foto si vedono poliziotti armati fino ai denti e pronti a reprimere.

Pubblicato in Teleriunioni 2012
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