Il tentativo di riforma della Ior potrebbe spiegare le ultime puntate del Vatileaks. Dopo l'unità nazionale dell'Italia raggiunta grazie ai soldi requisiti alla Chiesa dai Savoia - i quali erano sì dei baciapile di professione ma non ci hanno pensato due volte, quando ce n'è stato il bisogno, ad espropriare i preti - i Patti Lateranensi hanno formalmente conferito alla Chiesa la possibilità di gestire, tramite la mediazione dell'amministrazione statale, attività immobiliari, scuole, assistenza, ecc. Di lì in avanti l'attività bancaria e finanziaria vaticana si è potenziata. L'odierna crisi di valorizzazione del Capitale si ripercuote anche all'interno delle mura vaticane, modificando equilibri politici e provocando fibrillazioni. Come diceva Lenin, la rivoluzione si abbatterà non tanto contro la religione in sé ma contro i capitali che la foraggiano mantenendo una casta di parassiti. Una lotta anti-religiosa oggi più che mai è inutile.
La teleconferenza è proseguita con alcune considerazioni su vari temi.
Nel libro L'evoluzione della libertà lo studioso statunitense Daniel Dennett affronta non tanto la filosofica libertà borghese, come il titolo sembra suggerire, ma il passaggio dal regno della necessità a quello della libertà. Dai primi esseri pluricellulari agli organismi sempre più differenziati fino alla comparsa dell'Homo Sapiens, nel corso dell'evoluzione della vita sulla Terra si è prodotta l'assenza progressiva di vincoli la quale ha segnato in misura sempre maggiore l'emancipazione dalle catene della necessità. Il prossimo step e cioè un nuovo superamento di vincoli sarà possibile, aggiungiamo noi, solo con il crollo del capitalismo.
Un compagno ha preso spunto da un testo del 1921, La questione agraria, per sottolineare l'estrema attualità delle tesi della Sinistra Comunista "italiana". La lettura di alcuni passi dell'articolo ci ha dato la possibilità di "filotempare" su quanto scritto riguardo all'espropriazione: "La sopravvivenza per un certo periodo di [...] piccole imprese non intaccherà la struttura del potere del proletariato. L'abolizione della proprietà privata è formula inesatta: questo problema non va letto con formulazioni filosofiche vuote di contenuto reale e scientifico. Nessuno pensa di abolire l'uso privato (o 'proprietà privata', se proprio questo concetto sta a cuore) di oggetti personali, e così via. Il problema fondamentale non è l'abolizione di questa o quella intrapresa privata capitalistica, quanto la abolizione dell'insieme della forma capitalistica di produzione."
Oggi il piccolo contadino proprietario di pochi ettari coltiva la terra secondo i "suggerimenti" che arrivano dal mercato, e vende al grossista di turno sempre secondo i prezzi stabiliti dal mercato; allo stesso tempo lo Stato interviene per sostenere il reddito del contadino e per far sì che i prezzi delle materie prime non lievitino. In questo circolo vizioso la proprietà privata tende a scomparire e la produzione di cibo diventa un'appendice del ministero dell'alimentazione. Il tasso di crescita delle sovvenzioni è infatti assai più elevato dell'incremento dello sviluppo agricolo, ma nonostante ciò l'agricoltura non potrà mai più essere abbandonata all'investimento del singolo capitale e meno che mai al mercato (L'uomo e il lavoro del Sole, n+1 n. 5).
In chiusura di teleconferenza ci siamo soffermati sullo sciopero nazionale della logistica che ha visto migliaia di lavoratori bloccare i magazzini e gli interporti di alcune importanti città italiane. Nel Comunicato congiunto di Adl Cobas e Si Cobas sulla giornata di Sciopero nazionale del 30 Ottobre, leggiamo che la motivazione ufficiale della mobilitazione è il riconoscimento dei due sindacati organizzatori della manifestazione: "Lo diciamo a chiare lettere: c'è un solo modo per evitare che lo scontro si acutizzi, è quello di accettare il terreno del confronto sindacale e sottoscrivere accordi di valenza nazionale che riconoscano i punti della piattaforma." Si tratta di un evidente richiamo alla collaborazione di classe e al ritorno a forme corporative tipiche del sindacalismo confederale.
Tutte le vecchie strutture sociali si stanno dissolvendo (sindacati, partiti, parrocchie, ecc.) e rimangono in vita in quanto patologie di un sistema morente. Di fronte ad un mondo che mostra anticipazioni di comunismo ovunque, alcuni sinistri propongono di passare Dall'autorganizzazione alla comunizzazione, non capendo che la dissoluzione del capitalismo è già in corso. La questione essenziale che dobbiamo risolvere non è quella di come estendere il comunismo: esso è un movimento reale che si estende da sé negando tutte le categorie esistenti. Dobbiamo piuttosto capire come metterci in sintonia con questo movimento rompendo con il passato.