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La teleriunione di martedì sera è iniziata con la presentazione e il commento del testo "Il corso storico del movimento di classe del proletariato", del 1947.

La Tesi si collega alle due precedenti, "Il ciclo storico dell'economia capitalista" e "Il ciclo storico del dominio politico della borghesia", trattate nelle scorse teleriunioni. La prima è dedicata al corso del capitalismo, dalle prime manifatture fino ai trusts; la seconda si incentra sull'evoluzione del dominio storico della borghesia fino alla fase moderna in cui i capitalisti sono sostituiti da funzionari salariati; quest'ultima affronta il divenire del movimento di classe del proletariato.

Con l'affermarsi del regime borghese nascono i primi conflitti con quello che viene chiamato "quarto stato", ovvero i lavoratori. La Lega degli Eguali di Babeuf opera già nel quadro della rivoluzione borghese, ma i primi movimenti del proletariato non riescono a staccarsi dagli enunciati ideologici della borghesia (ad esempio dalle parole d'ordine giustizia e uguaglianza), e in alcuni casi i neonati raggruppamenti socialisti arrivano a fare l'apologia del vecchio inquadramento feudale.

Un primo giro di boa avviene con la pubblicazione del Manifesto del Partito Comunista: il comunismo non è più da intendersi come un'utopia o una forma di governo a cui aspirare; ma è la lotta del proletariato diretta verso un obiettivo nel futuro, la società comunista, è un movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. La chiarezza negli obiettivi politici si accompagna alla chiarezza nelle formule organizzative e nascono le prime organizzazioni di salariati che lottano contro i capitalisti. Inizialmente, la borghesia reprime con la forza le coalizioni dei lavoratori vietando gli scioperi. Ben presto, però, si rende conto che è impossibile impedire che i lavoratori si organizzino e perciò giunge a tollerare il loro associazionismo. Gli interessi dei lavoratori sono internazionali e si forma, di conseguenza, il movimento politico del proletariato, la Prima Internazionale, all'interno della quale si svolge il grande scontro tra anarchici e marxisti, tra due concezioni differenti della lotta classe. La Seconda internazionale è, invece, il portato del fiorire di partiti socialisti; in questa fase il capitalismo vive un'epoca di relativa tranquillità e le organizzazioni del proletariato elaborano le prime teorie, secondo cui l'emancipazione dei lavoratori è possibile senza passaggi catastrofici, ma gradualmente, per via parlamentare, magari attraverso la partecipazione a governi borghesi.

Pubblicato in Teleriunioni giugno 2024

La teleconferenza di martedì sera, a cui si sono collegati 15 compagni, è iniziata dalla segnalazione di un video della Casaleggio Associati intitolato "La Fine del Lavoro come lo Conosciamo". In circa 10 minuti il filmato, pubblicato su YouTube e ripreso dal sito del Sole 24 Ore con il titolo "2054, al lavoro l'1% del tempo: la visione di Casaleggio", ripercorre la storia dell'umanità, dalle popolazioni di cacciatori-raccoglitori alla rivoluzione industriale, per giungere infine agli ultimi decenni in cui il processo evolutivo subisce un'accelerazione vertiginosa. Il video ha un taglio positivista: la storia umana diviene storia del progresso (non delle lotte di classe) nei termini di un miglioramento continuo delle condizioni degli uomini, il quale passa dall'introduzione della scuola dell'obbligo, delle pensioni, del diritto alle ferie e ai giorni festivi, ecc. E dato che le nuove tecnologie aumentano la produttività del lavoro ed eliminano forza-lavoro, il prossimo step di questo processo sarà il reddito di base incondizionato.

La teleconferenza di martedì sera, a cui si sono collegati 12 compagni, è iniziata con alcune considerazioni sul tema del reddito di base.

In seguito all'annuncio del governo finlandese di voler riformare il welfare state, vari quotidiani italiani hanno pubblicato alcuni articoli sulla sperimentazione in corso nel paese del reddito di base (incondizionato), annunciandone il fallimento. In verità, il test iniziato nel gennaio del 2017 su un campione di 2mila persone terminerà, come previsto, alla fine di quest'anno e solo nel 2019 si inizieranno ad elaborare i dati raccolti. I 2000 disoccupati continueranno quindi a percepire, per tutto il 2018, 560 euro al mese esentasse, senza l'obbligo di accettare un lavoro vincolante all'ottenimento del sussidio, o di rinunciarvi nel caso in cui trovassero una nuova occupazione. La vera notizia, semmai, è che il governo finlandese ha dichiarato di voler ridurre le misure di benefit per il restante dei senza riserve, che in cambio del sussidio di disoccupazione dovranno lavorare almeno 18 ore in tre mesi.

Nell'articolo de il manifesto "Finlandia, il test sul 'reddito di base' continua" Roberto Ciccarelli scrive:

Pubblicato in Teleriunioni aprile 2018

La teleconferenza di martedì scorso, 14 i compagni presenti, è iniziata commentando alcune news riguardo l'utilizzo dei robot nella produzione industriale.

L'articolo "L'azienda cinese che delocalizza negli Usa e crea magliette in 30 secondi (con i robot)", pubblicato sul sito Linkiesta, racconta della delocalizzazione di un'azienda tessile cinese in Arkansas, in cui la maggior parte delle linee, che produrranno 23 milioni di t-shirt all'anno, saranno del tutto automatizzate, mentre 400 tecnici si occuperanno esclusivamente della manutenzione. Anche La Stampa pubblica un pezzo sull'utilizzo sempre più diffuso dei robot, nello specifico in Cina. Da fabbrica del mondo e territorio dove le grandi aziende (Apple in testa) si trasferivano dato il basso costo del lavoro, il colosso asiatico sta bruciando le tappe robotizzando la produzione e delocalizzando a sua volta:

"Nonostante i progressi nella robotica, la Cina ha ancora una densità inferiore a molti paesi: conta 49 robot per ogni 10mila lavoratori contro la media globale di 69, mentre per gli Stati Uniti il livello è 176, per la Corea del Sud 531 e per la Germania 301. Per colmare questo ritardo, Pechino si prefigge di raggiungere il numero di 150 robot per ogni 10 mila lavoratori entro il 2020."

La teleconferenza di martedì, presenti 15 compagni, è iniziata commentando la riunione del Primo maggio a Cadoneghe (Pd).

Alcuni elementi di un'associazione culturale ci hanno contattato per presentare la rivista. Secondo gli organizzatori erano presenti alla giornata circa 300 persone di cui una sessantina hanno partecipato alla riunione. In un ambiente distante dai soliti ambiti "politici" il nostro intervento ha suscitato parecchio interesse. Di sicuro, dato lo sfascio generale dei gruppetti, è in atto un cambiamento: i vecchi paradigmi stanno scomparendo ma non sono ancora stati sostituiti e nel frattempo si cerca di superare l'isolamento da vita senza senso. Il bisogno di fare musica, di stare insieme, sembra essere inizialmente lo scopo dopodiché si scopre il bisogno di comunità come scritto in "Origine e funzione della forma partito".

Si è passati poi ad alcune news dalle aziende di Elon Musk.

Tesla ha presentato le nuove immagini del suo Tir elettrico e il progetto di creare una rete sotterranea per lo spostamento veloce di autoveicoli: una specie di ascensore stradale dotato di apposita piattaforma che guida l'autovettura su binari a velocità sostenuta. L'esigenza di costruire cose "folli" è data dal fatto che il Capitale ha bisogno di sfogo e non può attendere. Da questo punto di vista Hyperloop, il progetto di lanciare auto a 1000 km all'ora da Los Angeles a San Francisco, è un altro dei tentativi di investire parti di capitale fittizio. Anche l'ipotesi di colonizzare Marte è significativa perché tutto quello che si poteva fare sulla crosta terrestre evidentemente non basta più, ci vuole un nuovo pianeta.

Pubblicato in Teleriunioni maggio 2017

La teleconferenza di martedì sera, presenti 11 compagni, è iniziata commentando la strana proposta circolata in questi giorni di tassare i robot. Il primo a parlarne è stato Bill Gates: i governi dovrebbero istituire nuove imposte per l'uso degli automi nelle aziende al fine di rallentarne, almeno temporaneamente, la diffusione e per finanziare, con gli introiti derivati, altri tipi di occupazione. L'uscita del co-fondatore di Microsoft, azienda impegnata nello sviluppo dell'intelligenza artificiale, appare un po' come una provocazione, dato che l'utilizzo di macchine intelligenti conosce già oggi un'ampia diffusione. Si pensi agli aerei, che per la maggior parte decollano, volano e atterrano grazie ad un pilota automatico, o alle navi, ai treni, alle fabbriche ecc., che funzionano grazie all'automazione.

La teleconferenza di martedì, connessi 12 compagni, è iniziata con un breve commento sul summit tra Francia, Italia e Germania svoltosi a largo di Ventotene. Si è osservato che la sede prescelta per l'incontro, la portaerei Garibaldi, è paradigmatica della guerra in corso e dell'imperialismo capitalista (L'imperialismo delle portaerei).

E' di questi giorni la notizia del successo della sperimentazione di un istituto di ricerca americano che è riuscito a sintetizzare un nuovo tipo di pellicola dal latte. Ma quello che i giornali non riportano è che già ai tempi del fascismo, nel periodo delle sanzioni, la plastica dalla caseina è stata prodotta a livello industriale. Si tratta di procedimenti utilizzati in passato per sopperire alle carenze causate dalle guerre, un pò come facevano i paesi privi di greggio durante il secondo conflitto mondiale, i quali ricavavano benzina dal carbone. Da notare piuttosto che la ricerca americana ha utilizzato scorte di latte in sovrappiù, destinate ad essere distrutte.

Nell'articolo Perché gli agrocarburanti affameranno il mondo scrivevamo:

"[...] la lotta planetaria che si sta aprendo nel campo degli agrocarburanti non è per la produzione di nuovo plusvalore (quando c'è di mezzo la legge della rendita ciò è escluso) ma per rendere più pervasiva e totalizzante la ripartizione del plusvalore prodotto nel ciclo industriale a favore del paese imperialista più forte."

Pubblicato in Teleriunioni agosto 2016

Rivista n°55, luglio 2024

copertina n° 55

Editoriale: Non potete fermarvi

Articoli: Evoluzione extra biologica - Transizione di fase. Prove generali di guerra

Rassegna: Presa d'atto - Il capitalismo è morto

Recensione: Dallo sciopero, alla rivolta, alla Comune - Guerra civile negli USA, ma non quella vera

Doppia direzione: Il programma immediato non ammette mediazioni

Raccolta della rivista n+1

Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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