Il Califfato è stato accusato dall'establishment turco di essere il mandante della strage. Difficile a credersi dato che l'IS non ha nessun interesse a minare la stabilità di un paese che non gli è direttamente nemico. Sul versante siriano, le truppe jihadiste continuano l'assedio ad Aleppo: Damasco è in serio pericolo e se la capitale venisse conquistata sarebbe necessario un massiccio intervento delle forze occidentali. A tutto questo si aggiunge la tragedia dei profughi che scappano dalle zone di guerra verso Libano, Giordania e Iraq. I sinistri nostrani, completamente disorientati, fomentano le partigianerie: a chi appoggia l'Is in "funzione antimperialista" si contrappone chi sostiene la resistenza curda... per lo stesso motivo.
Da alcuni giorni è iniziata quella che è stata definita l'"intifada dei coltelli", frutto della rabbia spontanea dei giovani arabo-israeliani. Di fronte al peggioramento delle condizioni di vita, la violenza - anche quella nichilista, perché salire su un autobus e iniziare ad accoltellare israeliani significa condannarsi a morte - è vista come l'unica soluzione praticabile. I palestinesi che vivono in Israele sono tra coloro che hanno più da perdere, e se si ribellano in questo modo vuol dire che la situazione ha superato il limite. L'esasperazione è anche dovuta al fatto che Israele sta diventando uno stato fondamentalista.
Le Nazioni Unite hanno dichiarato che secondo alcune stime la popolazione mondiale supererà i 9 miliardi nel 2050. I calcoli dicono che ciò non è semplicemente possibile viste le risorse del pianeta, a meno che non cambino radicalmente le abitudini alimentari e non si impedisca a qualche miliardo di persone di vivere all'occidentale. Questo significa che molto prima del 2050 ci saranno condizionamenti pesantissimi da parte dei governi: OGM e agricoltura ad "alto rendimento" spazzeranno via le colture tradizionali, minacciando la biodiversità. Abbiamo già visto cosa hanno comportato le rivoluzioni verdi in India e Africa: migliaia di morti e la rovina di milioni di persone. Peggio di una guerra.
Nonostante tutto, non viene meno la fiducia del governo italiano che continua ad elargire ottimismo a piene mani: aumento dell'occupazione grazie alle riforme e un futuro prossimo, il 2016, all'insegna della crescita economica. In realtà a crescere per ora sono solo i voucher (tra gennaio ed agosto 2015, ne sono stati venduti oltre settantuno milioni), tanto che il presidente dell'Inps Tito Boeri lancia l'allarme: "il loro incremento può significare problemi futuri ed è bene guardare questo fenomeno con grande attenzione". Il voucher vale 10 euro di cui 7,50 vanno al lavoratore e il resto diviso tra Inps, Inail e tasse. Non è cumulabile e finisce per somigliare vagamente al buono di lavoro di cui parlava Marx per la fase di transizione, con l'unica differenza che c'è ancora uno scambio in denaro.
Sviluppandosi questa nuova tipologia di sfruttamento della forza-lavoro, avanza la giungla darwiniana e i lavoratori - senza riserve e senza garanzie - si trovano isolati a lottare per la sopravvivenza. La trasformazione in corso nel mondo del lavoro porta alla fine della contrattazione, ma nello stesso tempo, e proprio per questo, obbligherà i proletari ad agire non secondo i vecchi schemi sindacali, bensì a ritrovare la forza nell'organizzazione immediata territoriale, com'era prima che prendesse il sopravvento l'ideologia operaista aziendalista tardo-gramsciana.