Roberto Vacca, nel libro Medioevo prossimo venturo, afferma che la cosiddetta guerra contro il terrorismo non fa che generare terrorismo, così come il tentativo di controllo computerizzato del traffico può generare un ingorgo, e quello di una rete elettrica momenti critici sui quali s'innesca il meccanismo a cascata dei black-out. Ed è facile immaginare cosa potrebbe scatenare un black-out nelle moderne metropoli globali.
In Italia, dopo l'uccisione di un lavoratore della logistica durante un picchetto di fronte a un magazzino della Gls di Piacenza, sono scattati numerosi scioperi in solidarietà in tutta Italia. Lo sviluppo a rete delle lotte e un coordinamento territoriale potrebbero mettere in moto qualcosa di difficilissimo da controllare. Nel mondo del just in time, la logistica rappresenta il sistema nervoso e sanguigno della produzione. I facchini delle cooperative, organizzati, sarebbero in grado di fermare questo sistema, il flusso continuo che va dall'industria al consumatore e da industria a industria (B2B). Nel settore della logistica tutto è estremamente connesso, tanto da raggiungere un livello altissimo di fragilità per cui il blocco della circolazione è solo questione di tempo.
A proposito di black-out nei sistemi logistici altamente integrati, abbiamo discusso del fallimento del colosso del trasporto marittimo Hanjin Shipping. La compagnia trasportava oltre 100 milioni di tonnellate di merci all'anno, con una flotta di oltre 200 navi e 11 terminal dedicati, situati in località strategiche come Long Beach, Tokyo, Kaohsiung, Busan, Shanghai, Qingdao, Rotterdam e Port Kelang. Nell'articolo La bancarotta delle navi Hanjin è lo specchio della crisi globale si afferma che il fallimento di una compagnia di tali dimensioni potrebbe avere delle ripercussioni anche in ambito finanziario. Stati, fondi pensione e banche (soprattutto quelle tedesche) sono altamente esposti:
"Gli operatori più seri addebitano molto alla finanza speculativa: negli anni duemila investire in container dava ritorni folli e ha alimentato un sottobosco di finanzieri e di trader. Le banche erano disposte a concedere credito a un costo vicino allo zero. Un commentatore del South China Morning Post riassume: 'Ci sono un sacco di compagnie zombie là fuori'."
Più il capitalismo s'è ingigantito e potenziato, meno è risultato capace di correggere i propri difetti, anzi, li ha aggravati portandoli a sconvolgimenti generalizzati. Nel commercio via mare molte grandi compagnie sono a rischio, ne parla Sergio Bologna nell'articolo La perfezione nei disastri:
"Perché è successo, perché doveva succedere? Perché da anni le compagnie marittime viaggiano in perdita, hanno messo in servizio troppe navi, hanno continuato a ordinarle ai cantieri sempre più grandi, i cantieri si sono fatti concorrenza spietata e le hanno costruite, malgrado siano dei gioielli tecnologici, a prezzi stracciati, i noli sono andati a picco, i volumi crescevano ma il guadagno per unità di carico trasportata diminuiva. Poi la Cina ha rallentato l'export ed è arrivato il perfect storm."
In chiusura di teleconferenza si è accennato ai temi che verranno trattati durante il 63mo incontro redazionale di n+1.