Durante la teleconferenza di martedì sera, a cui hanno partecipato 16 compagni, abbiamo introdotto alcuni temi che affronteremo durante il prossimo incontro redazionale a Torino.
Nella relazione "Lo scontro reazionario sulle vaccinazioni in massa oscura il vero problema della salute" vedremo come nella società capitalista l'approccio alla medicina ed alle pratiche di cura sia poco scientifico, con il risultato di produrre, anche nel campo della salute, schieramenti deleteri. Ne è esempio calzante quanto accaduto con il recente decreto legge sulle vaccinazioni obbligatorie in Italia, dove ai si-vax, i dispensatori di vaccino-merce, si sono contrapposti i no-vax. La scienza non è proletaria o borghese, è scienza; ma fino a quando la società sarà divisa in classi, tale forma di conoscenza umana sarà influenzata dall'ideologia della classe dominante. Il problema sta nel modo di produzione, non nel vaccino, nell'antibiotico o nella pozione omeopatica.
La teleconferenza di martedì sera, presenti 12 compagni, è iniziata prendendo spunto da una recente corrispondenza sul "crollo del capitalismo", ovvero sulla natura transitoria del capitalismo e sulla sua inesorabile fine. È noto che Marx per "comunismo" intendeva una dinamica in corso e non uno schema sociale da raggiungere; dovrebbe essere altrettanto noto che egli intendeva per "dinamica in corso" la liberazione degli elementi di comunismo anticipati in questa società così com'è, altrimenti ogni tentativo di farla saltare sarebbe donchisciottesco. La profonda crisi sistemica che stiamo vivendo ha smosso la terra sulla bara dello zombie ed ecco che questi è di nuovo apparso fra i viventi e blatera seminando confusione: "attenzione, è vero che il capitalismo è transitorio, ma se non si dice che verrà abbattuto dal proletariato con la conquista del potere politico sarebbe come dire che, data la fine inevitabile, è inutile agitarsi, basta aspettare che cada da sé come una mela marcia".
La teleconferenza di martedì, connessi dieci compagni, è iniziata con l'elenco di alcune notizie recenti che forniscono un quadro dello scenario politico-economico mondiale a dir poco disastroso:
-sette anni di crisi: miseria crescente e crollo dei consumi in Italia e altrove (allarme deflazione);
-Germania: aumento dei disoccupati e calo di fiducia delle imprese nell'economia;
-Francia: dichiarazioni anti-austerity del ministro dell'Economia e conseguente rimpasto di governo, instabilità politica che tocca il cuore dell'Europa;
-Draghi: ipotizza l'avvio di un piano di acquisto di titoli di Stato dell'Eurozona da parte della Bce;
-Usa: possibile alleanza con Assad per ostacolare l'avanzata degli jihadisti in Siria e Iraq;
-Libia: il paese ormai è diviso con due presidenti e due governi, mentre Egitto ed Emirati Arabi Uniti bombardano gli islamisti;
-Ucraina: carri armati russi entrano nel sud-est del paese;
-Papa: annuncia l'inizio della terza guerra mondiale.
Alla teleriunione di martedì sera, presenti 10 compagni, è stato commentato l'articolo Peer to Peer Production as the Alternative to Capitalism: A New Communist Horizon (Peer to peer come alternativa al capitalismo: un nuovo orizzonte comunista) di Jakob Rigi, un lavoro a suo modo in sintonia con il "movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". La nostra corrente aveva a disposizione meno materiale anti-formista, mentre oggi le anticipazioni teoriche e pratiche della società futura sono una realtà a portata di mano. Nell'articolo si sostiene che la produzione peer to peer, nata e cresciuta nel capitalismo, inizia ad avere caratteristiche che si scontrano con il capitalismo stesso.
Partendo dall'analisi delle rivolte globali, dall'Egitto agli Usa, viene fatto un parallelo tra le aspirazioni dei dimostranti e le nuove forme e modi di produzione che si stanno imponendo in ambito informatico. Oggi tutta la tecnologia segue a ruota l'informatica. All'interno di questo settore c'è una forza che spinge verso una direzione comunista, questa forza cui non si può sfuggire può essere pensata in termini di inevitabilità strutturale dell'evoluzione bio-tecnologica. La Free Software Foundation e Linux vengono considerati come esempi di produzione collettiva che fa volentieri a meno del denaro e punta tutto sulla gratuità. Il copyleft è fattore e prodotto dello sviluppo di programmi che bypassano i vincoli dettati dalla legge del valore:
La discussione, presenti 15 compagni, è iniziata analizzando quanto si sta muovendo sul fronte sindacale italiano. In particolare si è preso spunto dalle varie assemblee che si stanno tenendo intorno alla lotta nel settore della logistica, segnalando che anche a Torino sta partendo una vertenza territoriale. Cresce l'interesse verso la parola d'ordine del salario a occupati e disoccupati insieme alla drastica riduzione della giornata lavorativa, la controparte non sono più i padroni in genere ma lo Stato; si tratta infatti di imporre con la forza una rivendicazione che diventa legge:
"Questa organizzazione dei proletari in classe e quindi in partito politico torna ad essere spezzata ogni momento dalla concorrenza fra gli operai stessi. Ma risorge sempre di nuovo, più forte, più salda, più potente. Essa impone il riconoscimento in forma di legge di singoli interessi degli operai, approfittando delle scissioni all'interno della borghesia. Così fu per la legge delle dieci ore di lavoro in Inghilterra." (Karl Marx e Friedrich Engels, Il Manifesto del Partito Comunista)
Come ogni martedì la teleriunione ha preso le mosse dal commento, insieme ai tredici compagni partecipanti, dei fatti salienti della settimana.
I sommovimenti sociali che coinvolgono diversi paesi in diverse aree del mondo vanno letti nel contesto della crisi cronica del capitalismo senile. Nel volgere di pochi anni lo scontro con gli apparati statali si è affinato: dalle rivolte nelle banlieues francesi nel 2005 a quelle londinesi del 2011, il livello dello scontro è cresciuto fino ad arrivare, nelle rivolte di Turchia ed Egitto, ad una dimensione maggiormente organizzata. La borghesia, dal canto suo, si trova di fronte ad un nemico che non è più esterno; deve piuttosto combattere contro una popolazione urbana sempre meno controllabile e, non potendo più ricorrere agli strumenti classici di corruzione (Welfare State), incentiva uno Stato di tipo poliziesco.
La teleriunione, a cui hanno partecipato 13 compagni, è cominciata prendendo spunto dagli articoli di alcuni quotidiani riguardo la possibilità dell'esplosione di una bolla immobiliare in Cina. Nonostante il Pil cinese cresca del 7%, è comunque da considerarsi un dato negativo perché si è di fronte ad un'enorme sovrappopolazione, e cioè 800 milioni di senza riserve da inserire nel ciclo produttivo. L'economia cinese è in forte espansione ma allo stesso tempo presenta un alto livello di finanziarizzazione, al pari dei paesi a capitalismo senile; un suo arresto o una forte flessione avrebbe ripercussioni gravose non solo in Cina ma in tutto il globo.
Alla riunione via Skype si è naturalmente commentata quella del 51° Incontro redazionale di "n+1" , aperto ai lettori, (Sharing Hotel, Torino, 15-16-17 marzo 2013). In base alle prenotazioni, si è ricordato che erano presenti 52 compagni, mentre altri 5 erano collegati via Internet. Tutto si è svolto in un ambiente sereno e conviviale. Le relazioni, al solito per argomenti concatenati, hanno suscitato interesse, mostrando intorno al nostro lavoro persiste immutata e anzi rafforzata quell'attenzione che dura da più di trent'anni, anche se in un ambiente quantitativamente limitato. I semilavorati che presentiamo di volta in volta sono in elaborazione continua e integrati anche dopo la stampa sul nostro periodico o sul sito internet. Tra l'altro la nostra corrente ha sempre utilizzato il lavoro collettivo con il metodo che oggi è ampiamente alla base di Wikipedia e che ebbe un precedente storico illustre in Alessandro Dumas. Il laboratorio da cui uscivano i "suoi" romanzi era composto da una decina di autori che coordinavano e fondevano le loro conoscenze per il risultato finale. Essi si chiamavano fra di loro, scherzosamente, "negri", appellativo ripreso fin dall'immediato dopoguerra dai nostri vecchi compagni.
La riunione pubblica di n+1 "Non è una crisi congiunturale", che si è svolta a Parigi lo scorso 25 gennaio e che ha visto l'inaspettata presenza di una quarantina di persone, ha seguito un percorso espositivo suddiviso in tre fasi: una parte metodologica, una centrale di approfondimento ed infine una dedicata alle previsioni per il futuro. Il pubblico presente ha mostrato interesse ed attenzione per tutta la durata della conferenza.
Al termine della relazione alcuni intervenuti hanno criticato il lavoro di n+1 sia perché non sarebbe abbastanza incentrato su temi fondamentali, quali la rivoluzione e il partito, sia per "evidenti" tendenze all'ecologismo e al comunitarismo. Decisamente più stimolante invece l'interessamento di un giovane, estraneo agli ambienti terzinternazionalisti, che ha proposto uno studio di approfondimento delle tabelle sulla mineralizzazione. Tra gli intervenuti anche i rappresentanti di un gruppo di ferrovieri (Assemblea Generale interpo "Gare de l'Est et Île de France") i quali hanno espresso un giudizio positivo sulla relazione e sul lavoro presentato. L'esperienza parigina è stata molto positiva e proficua per il lavoro.
Dal consueto monitoraggio dei vari siti della galassia OWS abbiamo appreso che è stato occupato il Campidoglio dello Stato del Michigan per contestare una legge che ridurrebbe le possibilità di intervento dei sindacati e la conseguente organizzazione dei lavoratori. Le proteste sono partite qualche giorno fa e dopo diversi arresti e larepressione messa in atto dalle forze dell'ordine i lavoratori, a distanza di qualche giorno, sono tornati più numerosi sotto il palazzo del governo locale. Si riscontrano diverse somiglianze con quanto verificatosi nel Wisconsin nel 2010 e i documenti di Occupy che possiamo leggere ricordano proprio quelle lotte. Nella giornata di martedì si contano circa 15.000 partecipanti alle manifestazioni "Occupy Capitol" e nelle foto si vedono poliziotti armati fino ai denti e pronti a reprimere.
Ci sono state delle interessanti anticipazioni circa la relazione su Karl Popper che si terrà al prossimo incontro redazionale di Pesaro.
La prima parte del lavoro verte sul retroterra ideologico del filosofo austriaco, l'ambiente neopositivista viennese, ed ha come riferimento il testo di filosofia della scienza "Congetture e confutazioni", lasciando invece da parte le banali critiche di dogmatismo rivolte a Marx e ai filosofi storicisti. Nel testo in esame si sostiene che il marxismo è nato come scienza poiché il suo fondatore ha fatto delle previsioni ben precise, e cioè osservabili, successivamente confutate e smentite dall'esperienza storica. Secondo Popper quindi una teoria è scientifica se e solo se è falsificabile. L'anti-marxista ed anti-dialettico Popper seguiva una logica di tipo lineare. L'allievo Feyerabend invece, nel testo sul "metodo", cita Marx e Lenin per dimostrare che le ipotesi del maestro erano sbagliate, proprio perché la storia si può analizzare solo dialetticamente.
Editoriale: Non potete fermarvi
Articoli: Evoluzione extra biologica - Transizione di fase. Prove generali di guerra
Rassegna: Presa d'atto - Il capitalismo è morto
Recensione: Dallo sciopero, alla rivolta, alla Comune - Guerra civile negli USA, ma non quella vera
Doppia direzione: Il programma immediato non ammette mediazioni
Libertà
Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.
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